TRAGEDIA IN ITALIA, BIMBO DI SOLI 2 MESI TROVATO MORTO: INUTILI I SOCCORSI
Notizie di cui non si vorrebbe mai parlare, eppure sono tragedie devastanti che colpiscono sempre più genitori, rimasti improvvisamente orfani dei loro piccoli.
Come si può sopravvivere alla morte di un figlio? Una domanda forte che, ad oggi, non trova una risposta univoca, in quanto si cerca, come si può, di andare avanti per avere giustizia e verità.
Lo si fa in nome di una piccola creatura che non fa più parte di questo mondo ma il cui decesso è avvolto ancora da mille dubbi. Si sopravvive affidandosi alla legge, alla fede, dedicandosi al volontariato, ad aiutare coloro che si sono trovati a vivere lo stesso dramma.
Ogni genitore orfano, sopravvive a suo modo, con una piaga sempre aperta, una ferita sempre viva che nessuno potrà mai rimarginare, in attesa di ricongiungersi un giorno, al suo angioletto.
Il 13 ottobre pomeriggio a Taggia, in provincia di Imperia, ha perso la vita un bimbo di soli due mesi. Il decesso del piccolo, figlio di due genitori stranieri che abitavano nella cittadina, è avvenuto tra le mura domestiche, nel loro appartamento in via Soleri. Ma vediamo cosa è accaduto.
La coppia, rendendosi conto che il loro bambino non dava segni di vita, travolti dalla disperazione, non riuscendo a credere alla scena che avevano dinnanzi ai loro occhi, sono scesi, sotto choc, in strada, ad urlare aiuto. Il vicinato non ha perso tempo, allertando i soccorsi che sono giunti tempestivamente nel luogo dove è accaduta la tragedia.
Il personale del 118, con un’ambulanza della Croce Verde di Arma di Taggia, hanno raggiunto l’abitazione e, per 40 minuti, hanno cercato di rianimare il piccolo, le cui condizioni sono apparse, sin da subito, gravissime. In quei 40 minuti hanno fatto il possibile affinché il peggio non accadesse ma la morte è sopraggiunta, appena arrivato al pronto soccorso dell‘ospedale di Sanremo, dove era stato trasferito d’urgenza. Qui i medici non hanno potuto far altro che constarne l’avvenuto decesso.
Da una prima ricostruzione dei fatti, pare che il bimbo abbia avuto una crisi respiratorie e sul suo corpicino non erano presenti segni di violenze fisiche. Sul caso sono in corso gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Sanremo ed è stata disposta l’autopsia al fine di ricostruire la causa esatta della morte del bambino.
Allo stato attuale, non è escluso che possa essersi trattato di un caso di SIDS (dall’inglese Sudden Infant Death Syndrome) o morte in culla o morte improvvisa del lattante. Con tale termine si intende il decesso improvviso e inspiegabile di un bambino al di sotto dell’anno di età,più frequente tra il primo e il quinto mese di vita, che rientra tra le cause principali di morte di un bimbo entro il primo anno.
Per ridurre il rischio di SIDS, dagli anni Novanta è stata avviata in tutto il mondo una campagna informativa che invita i genitori a far dormire i loro piccoli a pancia in su. Da evitare il surriscaldamento eccessivo, il fumo passivo, l’alimentazione con latte artificiale, le malattie febbrili intercorrenti e dormire su superfici inadatte con troppe coperte o cuscini. I bimbi più a rischio sono quelli nati prematuri, con basso peso alla nascita o figli di madri fumatrici in gravidanza.