“GFVip 7”, Elenoire Ferruzzi racconta il suo passato: le sue parole spiazzano tutti
Programmi Tv. GFVip 7 Elenoire Ferruzzi passato. Tra le protagoniste più frizzanti del Grande Fratello 7 c’è sicuramente Elenoire Ferruzzi, la quale in occasione del suo ingresso nella casa più spiata d’Italia ha deciso di confessarsi alle pagine del settimanale Chi, in una lunga intervista rilasciata a Alessio Poeta. La Ferruzzi ha parlato della sua trasformazione da uomo a donna e dei problemi che ha avuto con il bullismo e il pregiudizio. Nella sua vita, soprattutto da piccola, ha sofferto molto. Vediamo nel dettaglio le sue parole. (Continua a leggere dopo la foto)
“GFVip 7”, Elenoire Ferruzzi racconta il suo passato: le sue parole spiazzano tutti
La nuova concorrente del GFVip 7 Elenoire Ferruzzi si racconta senza freni a Chi, il settimanale diretto da Alfonso Signorini. “Non scriva transessuale, queer, intersex, binario o non binario. Scriva, semplicemente: Elenoire”, precisa ad Alessio Poeta di Chi. Per lei tutto ciò “genera distacco e confusione”. Poi guardando sempre al suo passato ha aggiunto: “Il mio pensiero va compreso. Io sono oltre. Non mi conformo in nulla. Il mio transessualismo l’ho trasformato in un atto di potere e di orgoglio. Il mio corpo e il manifesto stesso della liberazione. Lei non sa quante persone si rispecchiano in me, per la forza che io emano. La generazione Z sta crescendo senza pregiudizi e senza etichette”. Lei purtroppo si è dovuta confrontare con la sua generazione. Una generazione che non è riuscita a capirla e che l’ha fatta soffrire soprattutto nel periodo della scuola. (Continua a leggere dopo la foto)
“Sono andata a letto con chi mi bullizzava”
La nuova concorrente del GFVip 7, Elenoire Ferruzzi, che si chiamava Massimo, si è confessata a 360° alle pagine del settimanale Chi e tornando con la mente indietro nel tempo ha dichiarato: “Le sembrerà assurdo, ma non l’ho appreso in prima persona. Sono stati gli altri a farmi sentire sbagliata, diversa. Per me era tutto al posto giusto: mi sentivo una femminuccia. Poi, con le prime vessazioni, iniziai a capire che il corpo non si sposava appieno con la mia anima”. La sua prima cotta fu traumatica: “Si chiamava Paolo. Durante qualche lezione iniziai a disegnare sul diario un cuore rosso con, vicini, i nostri nomi. La maestra, dal nulla, prese il diario, lo mostro a tutta la classe e inizio ad urlare: ‘Avete visto il vostro compagno che cosa sta facendo? Vergogna!’. Da li tutti a ridere. […] Ricordo ancora oggi il pulmino che mi portava da casa all’istituto come uno dei posti peggiori di sempre. Insulti, prese in giro e botte. Ma ho fatto sesso con chi mi bullizzava”.