“Acqua nei carburanti”. Scoperta choc ai distributori, numerose segnalazioni: “Danni irreparabili al motore”
Caos ai distributori di benzina, scoppia il caso. Più di mille i casi segnalati nel giro di pochi mesi da parte degli automobilisti. Una lista di denunce che si continua ad allungare per i danni arrecati in seguito a quelle che vengono definite “Petrol Mafie”, ovvero le manovre mosse da organizzazioni criminali della camorra e della ‘ndrangheta che puntano a enormi guadagni attraverso il carburante. Ecco di cosa si tratta.
Truffa ai distributori di benzina. Il carburante verrebbe letteralmente “annacquato” e una volta messo in circolo nell’auto provocherebbe ingenti danni al motore. Questo il caso che porterebbe gli automoblisti a sporgere continue denunce una volta finiti nel raggiro.
Truffa ai distributori di benzina. Scoppia il caso del carburante “annacquato”
Il responso delle officine meccaniche nei confronti dei danneggiati è stato per unanime: “carburante misto ad acqua o ad altri additivi” in seguito alle denunce per danni sporte presso il comando della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di finanza, che hanno attivato anche l’Agenzie delle Dogane e dei Monopoli.
Ed è proprio a Roma che si registrano più casi in particolare nei quartieri Aurelio, Boccea, Casilino, Appio, Laurentino e Salario, fino a toccare il litorale Nord e l’hinterland di Bracciano. Un caso su cui si continua a indagare già da diversi mesi e che avrebbe portato la Direzione Distrettuale Antimafia a chiudere l’inchiesta sul contrabbando di benzine con ben 70 arresti, tra cui anche esponenti dei Casamonica.
Danni ai motori, come si diceva in principio, ma a maggior rischio danno sembrano essere le vetture munite di un sistema di carburazione senza sensori per il carburante e sistemi iniettivi di protezione, che andrebbero ad attivare subito una spia d’allarme per avaria generica.