IL FRUTTO DALLE MAGICHE PROPRIETÀ BENEFICHE (CHE NESSUNO CONOSCE)
Ci sono frutti che contengono uno scrigno di proprietà benefiche, molto cari ai nostri nonni, agli antichi, eppure dimenticati in molte zone d’Italia. Si tratta di frutti che meritano di essere ricordati in quanto rappresentano dei preziosi rimedi naturali contro molti malesseri.
Parliamo di frutti eccezionali, che oggi sembrano irrintracciabili sul mercato mentre chi ha fortuna di vivere in posti di campagna, ha molta più facilità di poterli reperire.
Per fortuna ci sono i detti, quelli tramandati di generazione in generazione, a ricordarci, quanto meno, i nomi di tali frutti. In tanti avranno sentito parlare dell’espressione “andare in brodo di giuggiole” ma sapete il suo reale significato?
Pur comparendo sul nostro dizionario dal 1600, non tutti la conoscono. Significa uscire quasi di sé dalla contentezza, gongolare per la gioia. In effetti, questa sensazione di allegria la provavano coloro che assaggiavano il liquore di giuggiole.
Ma cosa sono le giuggiole? Sono le drupe di forma ovoidale, più piccole di un’albicocca, provenienti dall’albero di giuggiolo, originario dell’Africa Settentrionale e della Siria, per poi diffondersi in Asia e Cina, dove ha trovato il giusto habitat. Sono stati, invece, i Romani a farcelo conoscere, portandolo in Italia.
Le giuggiole, appartenenti alla famiglia delle Rhamnaceae,vantano un tripudio di proprietà benefiche e vengono raccolte a inizio autunno, nel mese di settembre. Dal gusto deciso e dolce ma acidulo nello stesso tempo, ricche di vitamine, in particolare di vitamina C e di sali minerali, facilitano la digestione, contribuiscono a regolare la diuresi, esercitano un’azione drenante, combattendo i fastidiosi inestetismi legati a cellulite e pelle a buccia d’arancia.
Elevato è il loro potere antiossidante, che contrasta l’effetto nocivo dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento, rafforzano il sistema immunitario, prevenendo i malanni tipici delle stagioni fredde, favoriscono la concentrazione e migliorano la memoria. Ma non è tutto perché, sotto forma di collutori, esercitano una funzione espettorante e antinfiammatoria, rivelandosi di grande aiuto contro mal di gola, tosse, faringiti, bronchiti.
Consumati secchi, combattono la diarrea, l’ipertensione, migliorano la circolazione sanguigna, mentre, sotto forma di infusi, sono un toccasana in caso di insonnia, ansia, depressione, accumulo eccessivo di stress, conciliando il sonno e regalandoci momenti di assoluto relax…proprietà queste note da numerosi secoli nei paesi orientali. Inoltre la loro polpa, collocata sulle ferite, ne favorisce la rimarginazione in breve tempo.
Ma come si possono consumare? Essendo estremamente versatili, si prestano ad essere consumate fresche, appena raccolte, da sole o a pezzettini nello yogurt, ad esempio; oppure cotte, per preparare deliziose confetture e marmellate, oltre al famosissimo brodo di giuggiole, il liquore tipico di Arqua Petrarca. Alcune curiosità. Gli alberi di giuggiole, molto apprezzati in Asia, pare che funzionassero da Cupido, facendo scattare l’amore tra le persone.
Oggi, invece, si dà molta più importanza al loro impiego in cosmetica, dato che gli estratti delle giuggiole sono i principali ingredienti di molti prodotti utilizzati per rendere la pelle morbida, contrastando le rughe e le odiose zampe di gallina. Sotto forma di pomate, sono un ottimo rimedio contro le scottature. E voi, cosa aspettate a sperimentare le loro infinite proprietà?