Roberta Ragusa: il suo diario ha “parlato” rivelando drammatiche verità
Sono trascorsi 10 anni dalla scomparsa di Roberta Ragusa, all’epoca dei fatti 44enne, madre di due figli, di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. Da quella sera, del 13 gennaio 2012, la stessa sera del naufragio della Costa Concordia, di questa donna non si sa più nulla.
Il suo cadavere non è mai stato ritrovato anche se la storia processuale colloca il decesso a poco prima di mezzanotte della sera della scomparsa, quando il marito Antonio Logli, al culmine di un litigio, l’avrebbe colpita alla testa, uccidendola, per poi nascondere il corpo. Logli, come sappiamo, sta scontando in carcere la condanna a 20 anni di reclusione, divenuta definitiva nel 2019 e il movente del femminicidio secondo la Cassazione fu economico. Logli temeva le conseguenze patrimoniali della separazione che voleva la moglie.
Il ritrovamento del diario
Il settimanale Giallo ha pubblicato, di recente, in esclusiva, il contenuto del diario segreto di Roberta Ragusa, sul quale la donna appuntava tutto il suo dolore. Dalle drammatiche pagine, scritte a mano, pubblicate in modo integrale, emerge un episodio mai conosciuto prima d’ora che potrebbe aver influito nel già complicato rapporto fra lei e il marito. Molti anni prima di sparire Roberta avrebbe infatti perso un figlio del quale era in attesa.
“Ho perso un figlio e Antonio non mi dice neanche ciao”. “Ho paura di stancare chi mi sta intorno con i miei continui pianti, specialmente mio marito “. .“Il mio bambino è morto, me l’hanno dovuto ammazzare. Piango molto. Non riesco a fare niente. Mi sento così sola”. Dalle pagine, scritte a mano, emerge un episodio rimasto sconosciuto fino a ora, quello di un aborto, esperienza durissima della quale Roberta denuncia la sofferenza e il senso di solitudine.
Già tempo fà, in una lettera scritta da Roberta Ragusa e e diffusa da ‘Chi l’ha visto’, l’imprenditrice raccontava tutto il dolore e la solitudine della sua vita. Rivolgendosi al marito scriveva “Non ti ricordi mai nulla –non un fiore, neanche quando è nato il primo figlio e sarebbe stato così anche alla nascita della bambina, se non te lo avesse suggerito un’altra persona. Anche oggi per esempio, non ti sei ricordato il nostro anniversario. L’ennesima delusione. Non importa, non più”.
Logli è stato condannato con sentenza definitiva nel luglio del 2019. Per tre gradi di giudizio è stato ritenuto l’assassino di Roberta Ragusa, uccisa a San Giuliano Terme la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. L’uomo non sembra aver rinunciato all’idea di chiedere la revisione del processo e intanto ha annunciato il matrimonio con Sara Calzolaio, prima amante e poi, dopo la morte della Ragusa, sua compagna.