Stipendi e pensioni, la notizia che fa felici gli italiani: ecco cosa cambia fino a fine anno
Con il decreto Aiuti-bis ci sarà un taglio del cuneo fiscale e la rivalutazione anticipata delle pensioni: più soldi nelle tasche degli italiani. Ecco cosa cambia
IL GOVERNO TAGLIA IL CUNEO FISCALE E ANTICIPA LA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI
Con il decreto Aiuti-bis, il Governo dimissionario guidato da Mario Draghi prova a mettere più soldi nelle tasche degli italiani. Lo fa, come riporta IlGiornale.it, tramite il taglio del cuneo fiscale di 1,2 punti percentuali da luglio a dicembre 2022 per i redditi fino a 35mila euro, che andrà ad aggiungersi a quello dello 0,8% messo in atto lo scorso gennaio e tuttora in vigore, per un totale del 2%. La decontribuzione di luglio sarà recuperata nella busta paga di agosto.
IL TESTO DEL DECRETO AIUTI-BIS CON IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE
Come si legge nel testo del decreto, “per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di cui all’articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, è incrementato di 1,2 per cento”. Gli stipendi, quindi, saranno più ricchi.
L’ANTICIPO DELLA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI
Lo stesso provvedimento include inoltre l’anticipo di tre mesi della rivalutazione delle pensioni, con l’incremento del 2% degli assegni già a partire dal prossimo ottobre, anche in questo caso con una soglia massima di 35mila euro. Il taglio del cuneo fiscale, come spiegato dal ministro dell’Economia Daniele Franco, peserà sulle casse dello stato 1,2 miliardi di euro; per la rivalutazione delle pensioni saranno stanziati invece 1,5 miliardi.
COSA CAMBIA PER I LAVORATORI DIPENDENTI
Il taglio del cuneo fiscale, per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, porterà aumenti compresi tra gli 8,3 euro lordi al mese (per redditi lordi annui di 9mila euro) e i 32,3 euro (per i redditi da 35mila euro). I maggiori benefici, chiaramente, sono previsti per chi si avvicina a una retribuzione annua lorda di 35mila euro: in sei mesi di stipendio, più eventuale tredicesima, ciò si tradurrà in un incremento di 226 euro lordi.