Arrestato l’ennesimo sindaco di sinistra: cosa faceva e chiedeva per ottenere voti.

Qualche sospetto aveva indotto la Procura etnea ad indagare sui Comuni di Acireale e Malvagna… e ciò che è emerso si è rivelato molto più che ipotetico.

Ebbene, in seguito ad accurate indagini della Guardia di Finanza, sono finite in manette otto persone per corruzione e turbativa d’asta.

“Tra questi anche il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, eletto con una lista civica di sinistra. E sul delfino e ombra del deputato regionale Nicola D’Agostino, candidato PD alla Camera, emergono inquietanti retroscena.”

LiveSiciliaCatania.it ha rivelato pesanti retroscena: “Barbagallo è accusato, insieme al luogotenente della polizia municipale acese Nicolò Urso, raggiunto da misura cautelare ai domiciliari, di concorso in induzione indebita a promettere utilità.

Secondo l’accusa il sindaco, abusando della sua qualità e dei poteri derivanti dalla funzione pubblica esercitata, avrebbe indotto due commercianti acesi, indagati con la stessa accusa, a promettere voti e sostegno per la campagna elettorale di Nicola D’Agostino, candidato lo scorso anno alle regionali”.

Secondo la ricostruzione della Procura catanese, Barbagallo avrebbe ordinato all’agente di polizia municipale di fare un controllo nella proprietà di due commercianti, dal quale sarebbero emerse delle irregolarità.

A queste avrebbe posto egli stesso un rimedio: una soluzione bonaria in cambio di voti.

“Maggiuva ‘na cosa elettorale!…(mi serve una cosa elettorale) dui gemellini….’ca cianu ‘u camiun posteggiato a via…” (i due gemellini che hanno il camion posteggiato alla via ….); ci po iri pì ‘mpocu spagnarici…(ci puoi andare per farli spaventare)…accussì mi venunu a ciccari ..(così mi vengono a cercare)”. Queste le parole di Barbagallo a Urso intercettate.

Fonte: Il Populista