ADDIO REDDITO DI CITTADINANZA: ITALIANI SU TUTTE LE FURIE
Sul sito del governo, viene data l’esatta definizione di Reddito di cittadinanza, una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari.
Si tratta di un sussidio istituito con il Decreto Legge n°4 del 28 gennaio 2019 dalla Repubblica Italiana, introdotto dal Governo Conte I, formato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega.
Dopo aver ottenuto un ISEE aggiornato e raccolto tutta la documentazione necessaria, il richiedente poteva inoltrare la domanda presso gli uffici postali, personalmente, per via telematica, sul www.redditodicittadinanza.gov.it, tramite il sito istituzionale dell’INPS, presso i CAF o i patronati.
Valutato che la domanda in questione possiede tutti i requisiti di legge, viene consegnata al beneficiario una carta prepagata ricaricabile, utilizzata per acquistare beni e servizi oppure per prelevare denaro contante, entro un tetto massimo mensile.
In molti hanno visto nel Reddito di cittadinanza uno sussidio che ha fatto loro trovare un po’ di respiro a livello economico ma purtroppo, per migliaia di italiani, sta per arrivare una brutta notizia.
Esso potrebbe essere presto abolito. In favore dell’abolizione Italia Viva, Giorgia Meloni, Renzi, nell’ottica, quest’ultimo, che il reddito di cittadinanza è quanto di più diseducativo ci sia oggi in Italia”. Un emendamento presentato dal centrodestra al Decreto Aiuti, approvato dalle commissioni della Camera con il voto contrario del M5S, prevede che il beneficio si possa perdere se si dice no ad un’offerta congrua a chiamata diretta da un datore di lavoro privato.
L’emendamento adesso dovrà passare l’esame del Senato entro la metà di luglio. Presto dunque le offerte potranno essere proposte “direttamente dai datori di lavoro privati” ai beneficiari che firmano il Patto per il lavoro, in cui è previsto l’obbligo di accettarne almeno una su tre. Il datore di lavoro privato comunica quindi il rifiuto al centro per l’impiego ai fini della decadenza.
Il governo. già con la legge di bilancio 2022, ha introdotto alcune significative modifiche all’istituto del reddito di cittadinanza; in senso restrittivo, incominciando dal meccanismo di decurtazioni, finalizzato a incentivare il percettore ad accettare velocemente una proposta di lavoro, ma anche, e soprattutto, il numero di offerte congrue che è possibile rifiutare prema di perdere il sussidio, che è passato da 2 a 3. La prima offerta potrà arrivare entro 80 chilometri dal luogo di residenza del cittadino, la seconda, invece, da qualsiasi parte d’Italia.
La nuova stretta al reddito di cittadinanza potrebbe presto diventare realtà. Le proposte di lavoro ai percettori di reddito di cittadinanza potranno essere fatte anche dai privati per chiamata diretta. Il rifiuto potrebbe comportare la perdita del beneficio (ricordo che è possibile rifiutare soltanto 2 offerente congrue).
La proposta è stata pensata anche per cercare di risolvere la mancanza di manodopera che si sta verificando soprattutto nel settore del turismo e della ristorazione. Secondo alcuni imprenditori e media, il fenomeno sarebbe da attribuire, seppur in parte, proprio all’istituto del reddito di cittadinanza. Eccetto il Movimento 5 Stelle, la proposta pare che sia supportata da quasi tutto il Parlamento. Presto potrebbero esserci ulteriori aggiornamenti.