MORTE DEL PICCOLO ANDREA, GIALLO SUL REFERTO: LE PAROLE DEL LEGALE 

Ha commosso l’Italia intera la notizia di un tragedia che ha colpito un bimbo palermitano di soli 6 anni, Andrea Mirabile, in vacanza con i suoi genitori, a Sharm El Sheik.

Dovevano essere due settimana all’insegna del relax, approfittando delle ferie ma dopo il loro arrivo, il 26 giugno, qualcosa è andato storto e tutto si è trasformato in un incubo, dal tragico epilogo, perché Andrea non c’è più, morto probabilmente a seguito di intossicazione alimentare.

La famigliola alloggiava al Sultan Gardens Resort di Sharm. Il 1 luglio papà Antonio, 46 anni, e Andrea, inizino a manifestare i sintomi di un’intossicazione alimentare: diarrea, vomito, spossatezza. Mamma Rosalia, idem, seppur in forma più lieve ma, ovviamente, essendo lei in gravidanza, la preoccupazione è tanta.

Il venerdì la famiglia si reca per 2 volte nella clinica, un ambulatorio nei pressi della struttura turistica, dove ciascuno di loro riceve delle flebo di fisiologica e delle pillole per curare un’intossicazione alimentare severa. La situazione il sabato non migliora e, nel chiamare il medico della clinica, si sentono rispondere: “Inutile venire di mattina, dice loro, meglio che veniate direttamente alle cinque del pomeriggio per la prossima flebo”. 

Nel primo pomeriggio, con la navetta, si spostano verso la clinica dove il piccolo Andrea morirà tra le braccia della madre e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Grazie all’immediato contatto con la Farnesina, il Consolato e l’Ambasciata italiana, finalmente avanti ieri i due coniugi su un aereo-ambulanza, date le condizioni ancora molto delicate di Antonio, sono potuti rientrare nella loro Palermo.

Ieri sera, anche la salma del piccolo Andrea, dopo essere atterrata alle 13:15 all’aeroporto di Fiumicino, ha potuto “raggiungerli”. Il cadavere del piccolo è già stato sottoposto ad un esame autoptico direttamente in Egitto ma, fanno sapere i parenti della vittima, senza consulenti né da parte loro nè da parte delle istituzioni italiane e l’attesa per il referto dell’autopsia è molto lunga. Si parla di 3 mesi. E’ per questo che verrà certamente sottoposto ad una seconda autopsia a breve.

La procura egiziana ha aperto un’inchiesta a carico del resort e del medico che era di turno, quel giorno, in clinica e che ha detto loro di aspettare fino al pomeriggio, per escludere l’ipotesi di negligenza e, ovviamente, resta da chiarire la causa del decesso. Si è trattato effettivamente di intossicazione alimentare? Mentre il padre è ancora ricoverato nel reparto di Medicina interna, anche se le sue condizioni sono, per fortuna, stabili, la moglie, Rosalia, è potuta rientrare a casa ma non riesce a ricordare cosa sia successo nei giorni precedenti.

Sono troppi i dubbi da chiarire attorno al decesso del piccolo Andrea Mirabile, a iniziare dal referto rilasciato dall’ospedale di Sharm ai genitori, dove dicevano che il bambino stava male già dallo scorso 28 giugno. Una notizia, questa, che è stata smentita dalla stessa Manosperti.

Intervistato dal Corriere della Sera, il legale della famiglia, Gabriele Giambrone, ha dichiarato: “Non vorrei che dicessero che la coppia ha aspettato giorni prima di chiedere aiuto, si tentasse di esonerare i medici egiziani dalle loro responsabilità e si cercasse di affermare che la morte del bimbo sia quasi colpa dei genitori che hanno ritardato l’intervento”.

Il legale ha aggiunto: “Già mi dicono che gli egiziani parlano di un video della famiglia in gita in barca, insinuando, tra le righe, che sarebbe questa l’occasione in cui hanno mangiato il cibo che poi ha causato l’intossicazione. Speriamo che non ci siano tentativi di coprire responsabilità. La mamma è sotto shock ed ha ricordi molto confusi”.

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