“Non fatele questo”. Elena Del Pozzo, l’appello per la mamma. Scoppia la protesta: “Vergogna”
Elena Del Pozzo, la richiesta del vescovo sulla mamma. L’Italia è ancora scossa da quanto avvenuto il 13 giugno scorso a Mascalucia, provincia di Catania. L’uccisione a coltellate della bambina di 5 anni da parte della mamma Martina Patti ha sconvolto tutti quanti. Una brutta storia nata con una bugia, quella di essere state aggredite da uomini incappucciati. Poi la scoperta della agghiacciante verità che ha aggiunto altro orrore alla già terribile morte della bimba.
Davanti a quella piccola bara bianca durante i funerali l’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, h fatto accorato appello: “Tutti noi, come giudici, siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato. Ho letto su un muro della città una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno per la sua mamma. Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino”. Poi con un brano del vangelo di Marco si è rivolto ai genitori.
Elena Del Pozzo, l’appello del vescovo per la mamma Martina Patti
Al funerale di Elena Del Pozzo il vescovo ha fatto una richiesta sulla mamma e ha parlato direttamente ai genitori: “Non insegnare la violenza delle parole ai figli, né sui social, né sui nostri muri già abbastanza sporchi. Perché un bambino non è capace di concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi. Sforziamoci di seminare ciò che Cristo e ogni uomo di buona volontà spargono con abbondanza: misericordia, pietà, giustizia, dialogo, prevenzione d’ogni violenza. Solo così non ci saranno più funerali come questo”.
Il nonno materno di Elena Del Pozzo ha portato alla funzione religiosa un palloncino con un personaggio dei cartoni animati. Di fronte alla bara bianca c’è una foto della bimba di 5 anni. Il vescovo ha salutato prima della messa i familiari di Elena e il papà Alessandro Del Pozzo, presente con la compagna. Il monsignore ha poi citato un pedagogista polacco, Janusz Korczak, morto nel campo di concentramento di Treblinka con i bambini orfani che aveva raccolto nel ghetto di Varsavia, invitando gli adulti ad alzarsi “sulle punte dei piedi, per stare all’altezza dei bambini. Quando non mettiamo al centro i piccoli, perdiamo il metro per giudicare ciò che è importante”.
All’uscita della bara bianca dalla chiesa la folla ha urlato “Vergogna, vergogna” all’indirizzo della mamma di Elena. La 23enne Martina Patti in questo momento è in carcere, sorvegliata a vista. Un lungo applauso dei presenti ha salutato poi la piccola e qualcuno ha gridato anche il suo nome “Elena, Elena”. In cielo sono volati palloncini bianchi, azzurri e arancioni con foto della piccola. Il papà si è fermato per un po’ sulla bara e l’ha accarezzata, in lacrime. Nel giorno del funerale il Comune ha esposto le bandiere a mezz’asta in segno di lutto cittadino.