ELENA DEL POZZO, A POCHE ORE DAI FUNERALI È ARRIVATA LA NOTIZIA CHOC
Un giorno doloroso questo, per Catania e per tutti gli italiani. E’ il giorno dell’ultimo saluto alla piccola Elena Del Pozzo, la bimba di quasi 5 anni che è stata barbaramente uccisa a coltellate dalla madre reo confessa Martina Patti, rinchiusa nel carcere cittadino di Piazza Lanza con l’accusa di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere.
I funerali si terranno oggi pomeriggio, alle 17, nel Duomo di Catania, officiati dal vescovo Luigi Renna, alla presenza di papà Alessandro, nonno Johnny, nonna Sara e zia bubu, la sorella di Alessandro, che la bimba chiamava così affettuosamente, al punto che la ragazza si è tatuata quel nomignolo scelto per lei dalla nipotina, come segno indelebile del legame che le ha sempre unite.
Un legame che va oltre la morte; una morte spietata, quella della piccola Elena, decisa e curata nei minimi particolari dalla Patti che, ancora prima di andare a prelevare la figlioletta dall’asilo, aveva preparato “il kit dell’orrore”, quello che ha posto nel bagagliaio della sua Fiat 500: un coltello da cucina non ancora ritrovato (presumibilmente l’arma del delitto), una zappa, una pala, 5 sacchi neri della spazzatura.
Tutto, secondo gli inquirenti, era stato organizzato ad hoc per compiere la mattanza, nonostante il tentativo della piccola di sfuggire a quell’atroce morte, non sopraggiunta immediatamente. Uno stillicidio, insomma, a cui quello scricciolo non è riuscito a sottrarsi. Ed è così che questa splendida bambina, vivace, solare, gioiosa, è stata massacrata da 11 coltellate e sepolta in un campo incolto.
Non dimentichiamoci che la morte di Elena, ha lasciato un papà orfano della sua ragione di vita, il papà Alessandro, quel papà che le immagini hanno immortalato, sconvolto, mentre viene sostenuto dalla nuova compagna, nei pressi della villetta di via Euclide.
Il giovane, dopo giorni in cui si è chiuso in se stesso e nel dolore, ha deciso di rompere il silenzio, affidando il suo sfogo ad un messaggio Whatsapp rivolto ai giornalisti che stanno seguendo il delitto di Mascalucia a Catania. Queste le sue parole: “Non avevo nessuna intenzione di rilasciare un’intervista perché sono troppo addolorato da ciò che è successo, ma lo reputo giusto nei confronti di mia figlia”. Alessandro, che ha sentito parlare solo di pazzia e di gelosia morbosa, ma non di cattiveria e sadismo, è esploso, chiedendosi come si possa reputare un raptus quello che ha fatto la sua ex Martina Patti, ora sorvegliata a vista h24 in carcere per paura che possa compiere gesti estremi o essere aggredita dalle altre detenute.
Per Alessandro si è trattato di un omicidio premeditato e studiato in ogni particolare. “ I momenti di pazzia sono seguiti da momenti di lucidità! Lei invece non si è nemmeno pentita di aver ucciso la bambina! Bensì ha messo Elena dentro dei sacchi della spazzatura, l’ha sotterrata, si è ripulita e ha ripulito, ha inventato un sequestro creandosi un alibi e ha colpito la sua macchina per inscenare un aggressione!! 24 ore di bugie. Quindi un omicidio in cui ci si crea pure un alibi e si occulta il corpo!”. A questo punto papà Alessandro, che non ha più lacrime per piangere, travolto da un dolore indescrivibile, contro natura, trova il coraggio di parlare della sua piccola, divenuta un angelo per mano di colei che l’ha messa al mondo il 12 luglio 2016.
“Amo mia figlia più di ogni altra cosa al mondo è uguale a me in tutto e per tutto! Me l’ha uccisa! me l’ha portata via… non perché non volesse che legasse con la mia compagna, ma perché voleva mettermela contro… le parlava male di me ogni giorno ed Elena me lo veniva a raccontare!! Non ci sarebbe potuta riuscire perché io ed Elena siamo una cosa sola e lei la odiava per questo!!! Ha tentato tanto di parlare male di me fino al giorno che ha capito che non ci sarebbe riuscita e ha studiato come ammazzarla!!! Distruggendo la sua innocente vita…”.
Alessandro Del Pozzo è un fiume in piena, parla della premeditazione delle azioni della compagna, secondo lui preparata mentalmente a compiere la mattanza, prelevando Elena dall’asilo con un’ora di anticipo. Una chiara prova, questa, dice, del fatto che la mente dell’assassina è sana, in grado di organizzarsi. Elena, invece, se n’è andata via, quando aveva tutta la vita davanti e tanti traguardi da raggiugere.
“Sono distrutto mi sento un vuoto dentro incolmabile ho sempre promesso a mia figlia che l’avrei tenuta al sicuro come ogni buon padre farebbe, avrei dato la vita al posto suo, l’ho chiesto a Dio, ma non accetta sostituzioni! Non potevo mai e, dico mai, pensare che l’avrei dovuta proteggere proprio da sua madre. La legge è sempre pronta ad affidare i figli alle mamme nonostante in alcune storie i padri siano meglio delle madri! Tutti parlano dell’amore della mamma, ma nessuno parla mai dei sacrifici che fa un papà. Martina è un mostro non meritava una figlia come Elena speciale e unica in tutto! Elena vive! Ogni giorno! Dentro il mio cuore”, ha concluso.