“Un destino crudele”. Sport in lutto. Serena e Enrica, unite sul campo e nella morte: chi sono le vittime dell’incidente
L’incidente sulla A1 tra Fabro e Chiusi ha tagliato in due l’Italia: un groviglio di lamiere che ha coinvolto tre autocarri e cinque vetture. Un incidente in seguito al quale due trentacinquenni originarie del Lazio sono morte mentre almeno otto persone sono rimaste ferite, due delle quali gravemente. Le due donne viaggiavano insieme su una Fiat Panda incolonnata all’altezza del chilometro 414 dell’Autosole, tra Fabro e Chiusi in direzione nord. Secondo quanto ricostruito dalla polizia stradale, l’auto è stata tamponata da un tir finendo a sua volta su una Grande Punto. Il tamponamento a catena ha coinvolto poi altri due autocarri e alcune altre vetture.
Tra i feriti ci sarebbero anche altre due persone, due uomini di 38 e 42 anni, che sono state trasportate con l’elisoccorso di Grosseto all’ospedale Le Scotte di Siena. Da quanto appreso i due feriti trasferiti a Siena hanno riportato fratture multiple ma non sarebbero in pericolo di vita. Sono in osservazione. A quanto si apprende, altre due persone sono rimaste ferite nell’incidente, e sono state trasportate via in ambulanza con codice rosso. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco di Orvieto, Siena e Perugia, il 118, le pattuglie della polizia stradale e il personale della Direzione di Tronco di Firenze.
Incidente A1 le due vittime sono Serena Ursillo e Enrica Macci
Sono due le donne che hanno perso la vita nell’incidente sulla Autostrada del Sole tra Fabro e Chiusi. Si tratta di due amiche che viaggiavano su una Fiat Panda: Serena Ursillo, di Sant’Angelo Romano, ed Enrica Macci, di Tivoli. Erano dirette in Toscana, dove avrebbero dovuto frequentare un corso per allenatori di pallavolo, ma lo schianto che ha coinvolto tre camion e cinque auto tra i caselli di Fabro e Chiusi ha ridotto in lamiere l’auto su cui viaggiavano.
Come si legge sul Messaggero, Serena Ursillo aveva giocato e poi allenato l’Amerina Volley ed era un’appassionata di batteria: aveva fatto parte di numerose band tra Lazio e Umbria. Enrica Macci era una giocatrice di volley e – si legge nel profilo del Giardino dei libri – era “psicologa dello Sport e del Benessere, allenatrice di pallavolo e si occupa da anni di migliorare la prestazione sportiva. Ha seguito diversi atleti professionisti ed è autrice e co-autrice di numerosi articoli. Il lavoro da ricercatore nel campo delle Neuroscienze Cognitive, le ha permesso di sviluppare nuove metodologie di allenamento mentale”.
“Inoltre di recente ha messo a punto un protocollo di lavoro basato su una fusione di tecniche di tipo corporeo e non, che si integrano ottimamente al lavoro sportivo sia con gli atleti sia con persone che vogliono migliorare il benessere psicofisico. Nello sport, ha iniziato con l’Atletica Leggera ed ha militato per molti anni in campionati del volley. Ha praticato a livello amatoriale Biathlon Atletico e Tiro a Segno. Negli ultimi anni è diventata appassionata e praticante di Speleologia, Alpinismo e Torrentismo. Psicologa dello sport e autrice anche di pubblicazioni in materia, aveva allenato in diverse società del centro Italia”.