“Come l’ha attirata nel campo”. Omicidio Elena Del Pozzo, il piano della madre Martina: i dettagli
Elena Del Pozzo attirata dalla madre nelle campagne vicino a casa, poi uccisa con almeno una decina di coltellate, chiusa in delle buste di plastica e sotterrata. Nuovi e agghiacciati dettagli sull’omicidio della bambina di cinque anni avvenuto il 13 giugno a Tremestieri Etneo, in provincia di Catania. Omicidio che ha sconvolto la piccola comunità siciliana e l’Italia intera.
Dopo l’omicidio la madre della piccola, Martina Patti, 23 anni, ha inventato la storia di un rapimento da parte di un commando armato composto da tre uomini armati e incappucciati. Storia che poi si è rivelata falsa, quando durante l’interrogatorio in procura la donna è crollata confessando l’omicidio e portando i carabinieri sul luogo in cui poche ore prima aveva sotterrato la figlia.
Elena Del Pozzo attirata dalla madre con la scusa di un gioco
Elena Del Pozzo è stata attirata dalla madre con una scusa – Secondo quanto riferito dalla Procura la donna ha affermato di “aver portato a termine l’orrendo crimine in maniera solitaria” e con il passare dei giorni la pista sui complici sembra essersi definitivamente chiusa. Martina Patti ha confermato la versione dei fatti davanti al Gip di Catania. Avrebbe colpito la figlia a morte a coltellate proprio nel luogo dove il piccolo corpo di Elena è stato trovato privo di vita.
Elena Del Pozzo attirata dalla madre – Ora le indagini proseguono e in queste ore sono venuti a galla nuovi dettagli sui momenti precedenti l’omicidio della piccola Elena Del Pozzo. Intorno alle tra le 14.30 la donna avrebbe invitato la figlia a fare una passeggiata “per un gioco”. Quindi le due sono salite in macchine, dove nel portabagagli la 23enne aveva nascosto un coltello (l’arma del delitto), una zappa e alcuni sacchi neri.
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L’esame del coroner ha stabilito che la piccola è stata colta di sorpresa, probabilmente accoltellata alle spalle da una decina di fendenti. Martina Patti ha poi chiuso il suo cadavere in alcuni casi della spazzatura e sotterrato nella buca scavata quella mattina. Questi dettagli hanno evidenziato una premeditazione dell’assassinio della piccola. Dopo l’omicidio, per rendere verosimile la versione del rapimento, la donna ha rotto la maniglia della sua auto. La 23enne è è indagata per omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere.