Feltri epocale: “Salvini? Ma quale razzista, dovete ringraziarlo. Contro di lui solo sciacalli.”
Negli ultimi giorni, in seguito alla sparatoria di Macerata, non si parla che di colpe e responsabilità.
Uno di quelli contro il quale è stato puntato maggiormente il dito è Matteo Salvini, indicato da Saviano persino come il “mandante morale”.
Ad intervenire in sua difesa ci ha pensato il direttore di Libero Vittorio Feltri: “accusarlo di essere il mandante della sparatoria di Macerata è una operazione di sciacallaggio, tipica della sinistra più becera e sempre pronta a sfruttare qualsiasi episodio di cronaca allo scopo di trarre qualche vantaggio (improbabile) elettorale.”
Poi continua descrivendo il quadro generale italiano: “Il segretario della Lega si batte da una vita contro l’immigrazione selvaggia nel nostro Paese allo sbando. Ha ragione da vendere. L’Italia ha un debito pubblico mostruoso, avendo sprecato una montagna di miliardi per assistere chi non merita e non per migliorare i servizi a disposizione dei cittadini. Vivono male e molti di essi si sono impoveriti e annegano nella disoccupazione (non soltanto giovanile). Alcuni dormono all’addiaccio perché sprovvisti di una casa popolare. Muoiono di freddo per strada. Nessuno li aiuta, non vengono soccorsi in mancanza di fondi.”
“Nonostante questo, i governi – tutti – tengono aperte le porte ai profughi che ci invadono e sono malamente accolti ossia abbandonati chi in alberghi, chi in strutture gestite da cooperative assetate di guadagno, chi gettato nelle città dove, per tirare avanti, è reclutato dalla criminalità (unica fonte di sostentamento) e delinque per non schiattare, magari spacciando droga o facendo furti negli appartamenti.”
Secondo il direttore di Libero, Salvini è soltanto il più consapevole che ha provato ad opporsi “all’andazzo”. Eppure, viene deliberamente definito razzista:
“Ma quale razzista? Chi alimenta sentimenti di xenofobia sono i cretinetti progressisti che stimolano gli ingressi degli stranieri nei nostri territori già pieni di difficoltà. Costringendo gli ospiti neri o non neri a vincere la disperazione dedicandosi ad attività illecite o a cercare di cavarsela rivolgendosi alla carità della gente più pietosa.”
Foto credit: Libero