“Mattino 5”, l’intervista al marito di Liliana Resinovich: “Mi hanno portato al pronto soccorso”
Federica Panicucci ha intervistato a “Mattino 5”, Sebastiano Visintin, il marito della defunta Liliana Resinovich. Continuano le indagini sul caso di Liliana: si pensa che la donna sia vittima di un omicidio. Il marito della Resinovich ha raccontato di essere stato male durante le feste. Cosa gli è successo?
“Mattino 5”, l’intervista a Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich
Federica Panicucci ha chiesto al suo ospite come ha trascorso le vacanze di Pasqua. “È stato drammatico, la solitudine… all’ultima ora mi ha chiamato una mia amica, sono andato a pranzo da lei, sono andato a trovare mia sorella, poi altri amici, ma così con quest’ansia e dolore. A Pasquetta c’è stato un grosso problema. Alle 3 e mezza di notte mi sono svegliato, avevo il cuore che mi batteva a mille, ero veramente sotto choc, ho chiamato l’ambulanza perché ho preso veramente paura – ha spiegato Visintin -, tremavo e avevo questo battito fortissimo che non ho mai avuto, mi hanno portato al pronto soccorso, e poi la mattina sono stato un po’ a letto, poi verso mezzogiorno sono andato a farmi un giro in bici”.
Poi l’ospite di “Mattino 5” ha parlato della moglie. “Aveva un appuntamento nel boschetto con qualcuno? Non penso assolutamente. Non è tipo da incontrarsi in parco, noi andavamo lì per fare foto ai fiori durante la primavera, andavamo lì tre volte l’anno, andavamo spesso per camminare, per sentire il profumo della primavera. In quella fase dell’anno Liliana è probabile sia andata prima? Non credo, d’inverno non si andava lì. Io ho lavato la macchina la settimana dopo la scomparsa? Era normale, quando si va in bici e si porta la terra dentro… eravamo andati domenica prima a Grado, un bellissimo giro, un giro che Liliana desiderava. Non ho visto lettera e scritto di Liliana, se l’avessi trovato l’avrei portato in questura, non avrei motivo da nascondere, la cosa si sarebbe subito risolta”.
Liliana Resinovich, sembra sempre più improbabile il suicidio
La donna è scomparsa lo scorso 14 dicembre e il 5 gennaio il suo corpo è stato rinvenuto nel bosco dell’ex Ospedale Psichiatrico di San Giovanni a Trieste. La causa della morte è stata il soffocamento: il corpo della donna è stato ritrovato in due grandi sacchi neri e la sua testa avvolta in due sacchetti di nylon trasparenti. Su uno dei sacchi neri in cui era il corpo della donna è stata trovata un’impronta, su cui si sta indagando. L’ipotesi di suicido non è la sola anche perché è probabile che il corpo sia stato spostato.
La criminologa Anna Vagli, in collegamento con Federica Panicucci, ha spiegato che non crede nell’ipotesi del suicidio. “Possiamo supporre che quel terriccio fosse risalente a qualche giorno prima, io francamente all’ipotesi del suicidio continuo a non credere e più si va avanti e più avvaloro l’ipotesi che sia accaduto qualcosa per mano di terzi, lei era ad un bivio esistenziale ma aveva già idee chiare su quale direzione prendere. Lei aveva parlato con Claudio e aveva anche prelevato del denaro, non erano solo parole ma erano fatti. Sebastiano dopo due giorni che era scomparsa ha portato ad amici degli effetti personali, giustificando che non sarebbe più tornata, dopo due giorni, come poteva saperlo?”.