Angela Merkel crolla nei sondaggi: boom di delusi dalla politica

non ha solo un problema interno al partito, come dimostrato dal siluramento del suo fedelissimo capogruppo al Bundestag, Volker Kauder.

Adesso il problema è molto più grave e riguarda la popolarità: in discesa libera. A un anno dalle elezioni, tutti i sondaggi danno i grandi partiti tradizionali al ribasso. Come scrive Italia Oggi, secondo le ultime osservazioni, “meno di un tedesco su quattro dà un giudizio positivo sulla Große koalition, e aumentano quelli che non voterebbero per nessuno. Sfiducia totale nei politici di qualsiasi partito. E secondo il sondaggio più inquietante, l’AfD, il partito dell’ estrema destra, sarebbe ad appena nove punti dai cristianodemocratici di Frau Merkel“.

E la cavalcata della destra radicale preoccupa la cancelliera, visto che a destra vede i suoi consensi sempre più erosi dall’AfD, che adesso potrebbe diventare il secondo partito di Germania. E la realtà è che il problema dell’integrazione dei profughi, arrivati a centinaia di migliaia dal Medio Oriente, ha creato uno squilibrio che Angela Merkel non è più in grado di controllare. E per questo il suo consenso è crollato a discapito di chi propone soluzioni dure nei confronti dell’immigrazione, visto che l’83% dei tedeschi considera disastrosa la politica migratoria di Berlino.

I tedeschi ormai non credono più a chi li ha guidati per così tanto tempo come la Merkel. Ma il problema è un altro, che a parte l’ascesa della destra, moltissimi sono gli elettori che preferiscono astenersi al prossimo voto piuttosto che recarsi alle urne. Come riporta Italia Oggi, “il 61% ritiene che nessun partito abbia la competenza necessaria per superare i problemi. Il 37% cambierebbe il voto dato nel settembre dell’ anno scorso. Se si votasse domenica prossima i socialdemocratici scenderebbero al 17%, tre punti e mezzo in meno. La Cdu/Csu cala al 28 contro il 33%. Ma quasi un terzo, il 31%, non andrebbe alle urne, gli astenuti sarebbero il partito più forte. Un anno fa erano stati poco meno del 25%“.

IL GIORNALE.IT

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