Luigi Di Maio, blitz della Polizia in corso: ecco cosa sta succedendo
Come si sa in queste ultime settimane è scoppiata una grave crisi internazionale che sta colpendo in particolar modo l‘Est dell’Europa, in particolare l’Ucraina. Le tensioni hanno costretto la diplomazia internazionale a muoversi in modo da intervenire e scongiurare il peggio. Sono molte le personalità intervenute in questo periodo per mettere fine alle ostilità, cercando una soluzione che vada bene sia per l’Ucraina, che per la sua rivale, la Russia.
Anche l’Italia è in prima linea nella risoluzione delle ostilità e i nostri capi di Governo sono in costante contatto con i loro omonimi in tutto il mondo, soprattutto con gli Alleati della Nato. Nel frattempo le ostilità continuano e il popolo ucraino è ormai allo stremo, in quanto in alcune zone del Paese mancano acqua e cibo. Grande la mobilitazione internazionale con gli aiuti umanitari. Ed è proprio a causa della posizione assunta dall’Italia nei riguardi della crisi che alcuni haters si sono rivolti al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Cosa è successo
In queste ore sono in corso svariati blitz della Polizia di Stato a Roma, Vicenza e Udine in quanto sono stati individuati tre soggetti autori di minacce contro il ministro degli Esteri italiano. Secondo quanto riferisce la stampa internazionale sui telefoni di queste persone si è riscontrata la presenza di account anonimi.
L’indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma. Le perquisizioni sono state effettuate dagli agenti del nucleo della Polizia Postale. Secondo quanto fanno sapere gli inquirenti, nei confronti degli indagati “sono stati riscontrati elementi indiziari tali da farli ritenere autori della pubblicazioni di messaggi minatori rivolti al ministro degli Esteri Luigi Di Maio”.
Nelle prossime ore si potranno conoscere ulteriori dettagli su questa vicenda. Altre minacce sono state individuate su alcuni canali Telegram riservati e pagine social VK. Un gravissimo messaggio, riportato anche dal quotidiano Repubblica, sempre rivolto al ministro degli Esteri e ad altri esponenti governativi, è apparso in un canale di propaganda filo russa. “Ma un cecchino che ci ammazzi i 4 distruttori dell’Italia, non ce lo possiamo mandare?” – così recita questo messaggio. La Polizia è anche sulle tracce di costoro.