Guerra in Ucraina, Toni Capuozzo critica la scelta di inviare armi: “Non cambiano la sorte del conflitto”
Toni Capuozzo, all’anagrafe Antonio Capuozzo, è un giornalista, scrittore, blogger e conduttore televisivo italiano. Intervistato da La Verità, settimanale di inchieste, approfondimenti, notizie e opinioni, l’ex inviato di guerra ha espresso la sua personale opinione sull’invio di armi all’Ucraina. Capuozzo non si dice favorevole a questa scelta dell’Italia. La situazione tra Ucraina e Russia è veramente molto delicata e un passo falso potrebbe cambiare completamente lo scenario della guerra. Vediamo nel dettaglio le sue parole. (Continua a leggere dopo la foto)
Guerra in Ucraina, Toni Capuozzo ha aspramente criticato la scelta di inviare armi
L’ex inviato di guerra Toni Capuozzo ha dichiarato di non essere d’accordo con l’invio di armi in Ucraina. Durante un’intervista a La Verità ha dichiarato: «Quelle armi non cambiano la sorte del conflitto. E poi ci siamo bruciati la possibilità di svolgere un ruolo di mediazione. Immaginate se avessimo fatto anche di più con i profughi, senza però inviare le armi». Oltre all’invio delle armi, anche le parole del ministro Luigi Di Maio, che in tv definì il presidente russo peggio di un animale, avevano già distrutto ogni tipo di mediazione possibile. Capuozzo poi ha aggiunto: «Un disastro. Con che faccia gli potremmo chiedere di trattenersi dall’invadere Kiev? Ma allora ha ragione Volodymyr Zelensky: dovremmo mandare gli aerei all’Ucraina. Se ti metti l’elmetto, non puoi darti malato. Non puoi fare la guerra per procura. Quando Draghi dice che “non abbiamo mai visto l’Europa così unita”, in un certo senso ha ragione. Ma non l’abbiamo nemmeno mai vista così impotente. Unita nell’impotenza». (Continua dopo la foto)
“L’altro rischio, appunto, è che la guerra si allarghi”
Sempre durante la lunga intervista a La Verità, Toni Capuozzo sulla guerra nel cuore dell’Europa ha aggiunto: «Un pezzetto di Siria in Europa lo stiamo già trasportando: anzitutto, i 16.000 dell’esercito di Bashar Al Assad, che si sono uniti ai russi. Ma dall’altra parte, ci sono americani che stanno reclutando miliziani di Idlib, appartenenti al fronte di Al Nusra. C’è il rischio che il conflitto s’incancrenisca. Non mi sorprenderebbe, ad esempio, se anziché sferrare l’attacco finale a Kiev, i russi disponessero una sorta di assedio medievale, guadagnando nel frattempo terreno a Sud. L’altro rischio, appunto, è che la guerra si allarghi».