Crisi in Ucraina e caro bollette, Draghi: Mossa improvvisa e annuncio del Premier, “Stiamo finanziando la guerra, serve tetto al prezzo del gas”
L’INCONTRO DI DRAGHI CON LA STAMPA ESTERA
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto, nelle scorse ore, un incontro con la stampa estera nel scorso del quale ha fatto il punto della situazione su alcune questioni di stretta attualità: il Premier si è concentrato, in particolare, sulla guerra e sulle sue conseguenze, puntando il dito contro i Paesi occidentali (Italia inclusa, ovviamente), colpevoli di star finanziando la guerra con l’acquisto del gas dalla Russia.
DRAGHI: “STIAMO FINANZIANDO LA GUERRA, SERVE UN TETTO AL PREZZO DEL GAS”
Germania e Italia, come spiegato da Draghi, “stanno finanziando, insieme ad altri Paesi, la guerra e anche per questo l’Italia ha spinto così tanto insieme ad altri verso l’attuazione di un tetto al prezzo del gas: non c’è nessun motivo che il prezzo del gas sia così alto. La Russia non può vendere il gas a nessun altro cliente che non sia l’Europa. C’è lo spazio per arrivare ad un tetto. Per ridurre i finanziamenti alla Russia occorre abbassare i prezzi del gas”.
DRAGHI E IL COLLOQUIO CON PUTIN: “CREDO DI AVER NOTATO UN CAMBIAMENTO NEL SUO TONO”
Nella giornata di ieri Mario Draghi ha avuto un colloquio con Putin: “Gli ho detto che volevo parlare di pace e a questo Putin ha acconsentito. Ho chiesto se era previsto un cessate il fuoco: le condizioni non sono mature, però è stato aperto il corridoio umanitario di Mariupol che vedete di oggi. Credo di aver notato un cambiamento nel tono di Putin, ma sono molto cauto e non potrei dire se è vero o no”, come riporta Today.it.
DRAGHI: “SULL’ENERGIA FAREMO QUANTO È NECESSARIO”
A proposito dell’aumento spropositato dei prezzi, Draghi spiega che “l’inflazione sta aumentando per l’aumento delle materie prime, in particolare quelle alimentari. Poi c’è la scarsa disponibilità, che produce aumenti dei prezzi. Sull’energia l’Italia è intervenuta per aiutare le famiglie con 20 miliardi nell’arco di 8-9 mesi. Faremo quanto è necessario. Ma il sostegno a carico del bilancio e del debito ha senso se l’aumento è temporaneo: se è permanente serve una risposta strutturale”.