Benzina e gasolio, aumenti senza fine dei carburanti in tutto il paese: quanto costa agli italiani
Il prezzo di benzina e gasolio cresce. Ormai ogni giorno i consumatori notano la salita dei prezzi del carburante alle pompe di benzina e in più casi si sono superati i due euro e il costo di benzina e gasolio è quasi equiparato anche al self service. Una situazione che si protrae da settimane e che si va aggravando a causa della guerra in Ucraina, delle sanzioni alla Russia e del blocco del petrolio russo da parte dell’Unione Europa e degli Stati Uniti.
La media del prezzo del diesel servito viaggia verso i 2,1 euro al litro, mentre si avvicina ai 2 euro nella modalità self, secondo gli ultimi raccolti da Quotidiano Energia. La verde invece è già sopra i 2,1 euro nel rifornimento con servizio. Vengono inoltre registrati rincari notevoli anche per i prezzi praticati al metano per auto. Un vero e proprio record mai registrato in Italia. Un prezzo frutto di una impennata partita a inizio dell’anno scorso e mai interrotta fino ad abbattere tutti i record nel febbraio scorso.
Stando all’ultima rilevazione del Ministero della Transizione Ecologica (Mite), l’ultima settimana dello scorso mese la benzina verde in modalità self aveva subito un aumento di 2,26 centesimi rispetto alla settimana precedente mentre il diesel aveva avuto un rialzo di 2,33 centesimi di euro toccano i massimi storici. Anche il prezzo del Gpl sta arrivando ai massimi storici dopo che negli ultimi mesi si era stabilizzato in seguito a una lunga impennata iniziata nel 2020.00:00/00:00
La situazione è preoccupante: salgono le quotazioni dei prodotti e di conseguenza le compagnie si preparano ad effettuare un nuovo giro di rialzi sui prezzi raccomandati. Confesercenti e Confcommercio chiedendo di sospendere le accise. “Dobbiamo tornare indietro di 10 anni per trovare un prezzo della benzina a circa € 1,90 e quello del gasolio a circa € 1,78. E non c’era alcuna situazione di conflitto o sanzioni a gravare sul mercato”.
“Da sempre Accisa ed Iva compongono la parte maggioritaria del prezzo, sfiorando il 60% di quello pagato dal consumatore e non si può far finta di ignorarlo. Ma, se questa situazione è insostenibile per i consumatori è ancor meno sostenibile per i Gestori che – indipendentemente dall’andamento del prezzo – continuano a percepire 3,5 €cent (lordi) su ogni litro di prodotto immesso nel serbatoio degli automobilisti”, spiegano in una nota congiunta Faib, Fegica e Figisc/Anisa che concludono così il loro pensiero: “Ci vuole una presa di coscienza collettiva che riporti il tema della sicurezza energetica al primo posto nell’azione politica per evitare di ricadere, sempre e comunque, nell’incertezza. Per le famiglie, per l’industria e per il terziario”.