Che è Alina Kabaeva, la donna che tutti indicano come l’amante segreta di Putin
Esiste qualcuno al mondo per cui un uomo come Vladimir Putin apparentemente freddo come un blocco di ghiaccio, provi dei sentimenti? Forse sì, sarebbe la famosa ginnasta Alina Kabaeva con cui il presidente russo avrebbe avuto ben quattro figli, attualmente nascosti con lei in Svizzera. C’è una canzone del 1985 che si sente molto da quando è scoppiato il conflitto Russa-Ucraina, si intitola Russians e l’ha scritta Sting quando la guerra fredda fra Unione Sovietica e Stati Uniti costringeva il mondo a convivere con la minaccia della bomba atomica. Una strofa della canzone che dice I hope the Russians love their children too è molto sottolineata perché si sono accesi inevitabilmente i riflettori sulla misteriosa vita privata del leader russo, che nel 1983 si è sposato per la prima e unica volta con l’ex assistente di volo dell’Aeroflot Lyudmila Ocheretnaya, al tempo 25 anni lei e 31 lui, con cui ha avuto due figlie, Maria e Katerina. La coppia ha divorziato nel 2013, dopo di che, al fianco di Putin, non si è vista più nessuna donna. Ma secondo molte fonti non è rimasto single.
La donna che ha preso il posto della moglie Lyudmila sarebbe proprio Alina Kabaeva, stella della ginnastica ritmica russa che vanta il medagliere internazionale più ricco per una ginnasta del suo Paese. Non è una novità che i leader dei paesi nel Patto di Varsavia si invaghiscano delle loro stelle dello sport. In quell’area del mondo, con pochi divi del cinema e della canzone internazionale, gli atleti sono le vere star. La ginnasta rumena Nadia Comăneci, dopo la straordinaria impresa del “10 perfetto” alle Olimpiadi di Montreal del 1976 fu risucchiata nel gorgo della famiglia del dittatore Nicolae Ceaușescu dove ebbe una relazione (non si sa quanto consenziente) con il figlio Nicu. In Russia Kabaeva è un personaggio iconico e venerato, e anche se la relazione con Putin, più vecchio di lei di quasi 30 anni, non è ufficiale, è sufficiente la chiacchiera per aggiungere prestigio al presidente. Kabaeva non è del tutto russa, è nata il 12 maggio 1983 a Tashkent, nell’Uzbekistan, quando il Paese faceva ancora parte dell’Unione Sovietica. La madre è russa mentre il padre, l’ex calciatore Marat Kabayev, è tataro musulmano. La professione del padre ha portato la famiglia di Alina in giro per l’Urss finché non si è stabilita a Mosca, ed era lì quando l’Unione Sovietica si è dissolta. A tre anni, Alina ha iniziato a frequentare le palestre per diventare una ginnasta ritmica ed è stata presa sotto l’ala da Irina Viner, altra ginnasta celebre che ha visto in lei le qualità fisiche giuste. Dopo i primi ottimi risultati in patria, nel 1998 – a 15 anni, il membro più giovane del team russo -, Alina Kabaeva ha vinto i Campionati Europei in Portogallo. Ha vinto ancora nel 1999, ma quell’anno si è portata a casa anche il titolo mondiale vinto a Osaka, in Giappone. Alle Olimpiadi di Sydney del 2000 non ha vinto l’oro per un soffio e si è dovuta accontentare del bronzo.
Nel 2001 Alina Kabaeva è stata una delle protagoniste di uno scandalo doping, quando lei e la sua compagna di squadra Irina Tchachina, sono risultate positive al furosemide, un principio diuretico vietato, e sono state private di tutte le medaglie vinte quell’anno. L’allenatrice Viner cercò di giustificare spiegando che le ragazze assumevano un integratore che le aiutava a tenere a bada la sindrome premestruale, e che avendone finito lo scorta lo aveva ricomprato in una farmacia di Brisbane che secondo lei glielo aveva venduto contraffatto, ma non servì a nulla. Alina vinse ancora molte volte nella sua specialità All-Around, anche il titolo mondiale nel 2003 a Budapest, gli Europei del 2004 a Kiev e finalmente, alle Olimpiadi di Atene 2004, la medaglia d’oro nell’Individual All-Around. Quello stesso anno, appagata, ha annunciato il suo ritiro dallo sport. In realtà, ha poi gareggiato ancora per un’amichevole Italia-Russia a Genova, nel Gran Premio di Mosca Gazprom, e ha vinto la medaglia d’argento agli Europei 2006. Avrebbe gareggiato anche ai Campionati Europei 2007 in Azerbaigian ma si è ritirata per un infortunio. Ha posato anche come modella, con un servizio softcore per il mensile Maxim. Ma nel frattempo ha iniziato a diffondersi la voce della sua relazione col presidente Putin, cosa che ha scatenato la polemica quando è stata scelta fra i sei tedofori russi che hanno portato la fiamma olimpica alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. Stesse polemiche per la sua sfolgorante carriera nella politica e nell’impresa. Dal 2007 al 2014 è stata membro della Duma di Stato e ha votato per una serie di leggi controverse fra cui quella che vieta l’adozione internazionale di orfani russi da parte di famiglie negli Stati Uniti, quella famigerata che vieta la propaganda gay, e altre che sfociano nella violazione della libertà di espressione. Nel settembre 2014, dalla Duma è passata alla presidenza del consiglio di amministrazione del National Media Group, il più grande gruppo mediatico russo, con un compenso altissimo pur non avendo alcuna competenza o esperienza in materia. Con lo scoppio del conflitto contro l’Ucraina, quella che una volta era definita “la donna più flessibile della Russia”, e che oggi ha 38 anni, sarebbe nascosta in uno chalet svizzero con i due figli maschi e una coppia di figlie gemelle avute con il presidente 69enne. Attende anche lei di sapere cosa ne sarà di questa brutta fetta di storia.