Ucraina, a DiMartedì la simulazione: 85 milioni di morti in meno di un’ora. Così Putin può “cancellare” il mondo
La guerra nucleare tra Stati Uniti e alleati da una parte e Russia dall’altra provocherebbe 85,3 milioni di morti in soli 45 minuti. Un’Apocalisse atomica che, ricorda Giovanni Floris a DiMartedì su La7, ricorda da vicino un celebre film degli Anni 80, War Games, che tra suggestioni fantascientifiche e cronaca da Guerra Fredda spiegava come per scatenare l’inferno bastasse premere un bottone. Un solo pulsanti, e si sarebbe dato il via a una catena di automatismi di attacco e reazione da una parte all’altra dell’Oceano Atlantico in grado di cancellare la vita dalla faccia della terra.
Chi ha visto il film apocalittico The Day After, in questi giorni starà riprovando gli stessi brividi. Oggi come allora, la Terza Guerra mondiale era immaginata con epicentro nell’Europa dell’Est. “E se sarà Terza Guerra mondiale – avvertiva qualche giorno fa il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov – sarà nucleare e devastante”.
Secondo la impressionante simulazione realizzata dalla Università di Princeton nel 2019, quando cioè le tensioni Usa-Russia e la guerra in Ucraina erano soltanto latenti, alla luce della attuale dotazione nucleare si ipotizzano appunto 85 milioni di vittime in meno di un’ora dall’inizio dell’attacco. Una escalation di sangue, di fatto, impossibile da fermare.
Ecco perché, spiegava il direttore della Stampa Massimo Giannini a Otto e mezzo, tutti sanno che l’opzione di un conflitto Nato-Russia non è percorribile. Tutti, tranne forse Vladimir Putin. Secondo l’esperta di Harvard Francesca Giovannini, in collegamento con Floris, lo scenario di una guerra nucleare “è terribile ma sempre più plausibile”. Questo perché in Ucraina Mosca non può accettare una sconfitta militare, e per sbloccare l’impasse sul campo il Cremlino sarebbe pronto a usare bombe nucleari “tattiche” paragonabili a quelle sganciate dall’esercito americano su Hiroshima e Nagasaki nel 1945.