“Nave colpita…”. La battaglia in mare e l’orgoglio di Odessa

È la quarta città più popolosa dell’Ucraina, con circa un milione di abitanti, ed è anche il principale porto del Paese. Basterebbero questi due motivi per capire il motivo la fondamentale importanza strategica di Odessa, pronta ad essere attaccata dai russi.

L’abbattimento di una nave russa
Proprio qui è avvenuto un episodio che potrebbe presagire i prossimi sviluppi militari dell’intero conflitto. Secondo quanto riferito dalla Marina ucraina su Facebook, una nave russa posizionata nel Mar Nero si è ritirata dopo essere stata colpita dalle forze ucraine che difendono la regione di Odessa. “Il nemico si è di nuovo ritirato”, si legge nel post. Anche se gli Stati Uniti non ritengono imminente un assalto anfibio russo alla città, l’azione descritta sottolinea come gli ucraini non abbiano alcuna intenzione di cedere un millimetro della loro terra.

I riflettori, insomma, sono puntati su Kiev, ma Odessa rappresenta il secondo grande fronte da monitorare con estrema attenzione. Il motivo è presto detto. Nel caso in cui la Russia riuscisse a conquistarla, infatti, toglierebbe in un colpo solo tutti gli sbocchi sul mare di Kiev. Non solo: Mosca andrebbe a bloccare uno dei principali porti da cui partono e arrivano la stragrande maggioranza delle sue importazioni ed esportazioni via mare.

Da giorni, in città c’è un clima di attesa. E sempre da giorni vanno in scena scaramucce che potrebbero presto dare vita a una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi. Citiamo uno degli ultimi episodi: un attacco missilistico russo proveniente dal Mar Nero contro l’insediamento ucraino di Tuzla, situato circa 173 chilometri a sud ovest di Odessa. Secondo quanto riferito, in seguito all’attacco non sono state segnalate vittime anche se, secondo le autorità regionali, l’attacco avrebbe colpito infrastrutture critiche.

Fronti caldi
Nelle ultime ore il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha più volte avvertito che i russi sono quasi pronti a colpire Odessa. “Potrebbe succedere in qualsiasi momento”, ha confermato un funzionario locale. In città, al confine con la Moldavia, ci sono segnalazioni di un aumento dei posti di blocco militari e di strade in gran parte vuote. Centomila abitanti sono già scappati, chi resta allestisce i rifugi.

La Marina ucraina, intanto, ha esortato i residenti di Odessa e dell’intera regione a stare lontani dalla costa. Lo riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian ricordando i timori della possibilità di uno sbarco anfibio delle forze russe. “Ti chiediamo di non spostarti sulla costa della regione di Odessa. È pericoloso per la tua vita! Esortiamo i pescatori e i proprietari di barche a non spostarsi vicino alle coste della regione di Odessa, per non mettersi in pericolo sotto possibili incendi e campi minati!”, si sottolinea nel messaggio.

In tutto questo il conflitto prosegue anche sugli altri fronti. Nel centro del Paese, sottolinea l’Ansa, i russi hanno distrutto l’aeroporto di Vinnytsia, ma soprattutto, è l’allarme di Kiev, vogliono prendere il controllo della diga della centrale idroelettrica di Kaniv. Un’altra chiave per vincere lasciando al buio la nazione, come dimostra la conquista della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Da Mosca il Ministero della Difesa ha rivendicato di aver “praticamente distrutto tutte le forze aeree” ucraine, mentre Kiev ha risposto affermando di aver abbattuto un centinaio di aerei ed elicotteri nemici.

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