Predisse l’11 settembre e lo tsunami 2004, ecco cos’ha detto sulla Terza Guerra Mondiale
L’arte della divinazione, o lettura del futuro se preferiamo, è sempre stata ritenuta particolarmente affascinante da qualsiasi cultura e popolazione sin dagli albori dell’umanità. Non è infatti un mistero che cartomanzia, astrologia e molte altre arti e tecniche vennero inaugurate allo scopo primario di interpretare “i segni”, di provare a capire cosa ci avrebbe aspettati in futuro. Si trattava di un mestiere molto ben retribuito d’altronde, capace di dare grandi soddisfazioni, come testimoniano le vicende di molti maghi ed indovini di corte.
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Della divinazione fanno parte anche tecniche come l’interpretazione dei sogni (quella di matrice magica o mistica ovviamente, non certo quella freudiana) e, sebbene le tre grandi religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo ed islam) neghino la possibilità della divinazione e la attribuiscano alle forze malvagie, cionondimeno anche molti reggenti e personaggi storici appartenenti alle suddette correnti religiose si trovarono a chiedere il consulto di un indovino. Insomma, il fascino che esercita la possibilità di scrutare nel futuro è immenso. Ma c’è una persona in particolare che ne fece un’arte straordinaria di recente.
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Stiamo parlando di Vangelia Pandeva Dimitrova, in arte Baba Vanga, indubbiamente l’indovina più celebre del secolo scorso nonché una delle più famose dell’intera storia, sia pure sempre dietro all’inarrivabile (quantomeno per fama e reputazione) Nostradamus. Baba nacque nei Balcani, in Bulgaria, e sin dalla sua nascita si capì subito che era una bambina speciale: venne al mondo cieca. Ma a quanto pare, con la capacità di vedere altre cose molto meno scontate. Suggestione o realtà? Sta ad ognuno deciderlo per sé.