Golpe e crisi finanziaria, Nouriel Roubini: “Italia fuori dall’euro nel 2020, nuovo choc globale”
“L’Italia fuori dall’euro nel 2020″. La profezia (nefasta o benvenuta, a seconda dei punti di vista” è dell’economista americano Nouriel Roubini, uno dei guru della finanza mondiale, secondo cui tra 2 anni potremmo assistere a un “nuovo 2008“, una riedizione aggiornata della tempesta che 10 anni fa travolse prima gli Usa, con il fallimento della Lehman Brothers, e poi tutto il mondo.
La preoccupazione è diffusa (“Nelle istituzioni internazionali si teme che in Italia ci sia una ripetizione della crisi del 2011”, parola di Carlo Cottarelli a ItaliaOggi), mentre giovedì è stato il presidente della Bce Mario Draghi a esortare con toni bruschi il governo italiano a parlare di meno e fare di più. Roubini, però, scende nel dettaglio. In una sua analisi su Project syndicate citata dal Giornale, uno dei pochi economisti che riuscì a prevedere il crollo del 2008 sottolinea come “nel 2020 le condizioni saranno mature per una crisi finanziaria, seguita da una recessione globale”. Secondo l’esperto la crisi partirà ancora dagli Usa, con una catena di cause e conseguenze: politiche di stimolo fiscale di Trump troppo costose, aumento eccessivo di inflazione anche a causa dei dazi commerciali e aumento dei tassi da parte della Fed. E l’Italia? Le “politiche populiste” di governi come quello di Giuseppe Conte “potrebbero tradursi in dinamiche del debito insostenibili dentro l’Eurozona”. Tradotto: l’Italia e altri Paesi potrebbero abbandonare l’euro, con conseguente “scoppio della bolla speculativa sui mercati”.