L’Ue si prepara al faccia a faccia con Trump: l’incontro senza l’aiuto di Giorgia Meloni

L’Europa si prepara a muoversi con maggiore autonomia nel contesto di tensioni internazionali e dinamiche diplomatiche complesse, sfruttando i momenti di grande risonanza come i funerali di papa Francesco, che si terranno a San Pietro venerdì 26 aprile. In un clima segnato dall’incertezza sulla guerra in Ucraina, dai dazi commerciali ancora sospesi e da un rinnovato interesse degli Stati Uniti per il continente europeo, Bruxelles sembra voler rafforzare la propria posizione, anche al di fuori delle tradizionali linee di comando italiane.
Il contesto di questa strategia si inserisce nel quadro di un possibile incontro informale tra Donald Trump e i vertici europei, che potrebbe svolgersi durante la visita dell’ex presidente statunitense a Roma. Sebbene inizialmente il viaggio di Trump fosse stato programmato in risposta all’invito della premier Giorgia Meloni, recenti indiscrezioni indicano che le istituzioni europee stanno lavorando a un contatto parallelo, non supervisionato dal governo italiano, per mantenere un profilo diplomatico più discreto e indipendente. Questa iniziativa, che si svolgerebbe in modo informale e senza annunci ufficiali, mira a riattivare un canale di dialogo con Washington, in particolare sulla questione dei dazi, ancora sospesi fino all’8 luglio, e su altri nodi strategici irrisolti.
Nonostante le cautele espresse dalla portavoce della Commissione europea, Arianna Podestà, che ha sottolineato come le competenze sui vertici internazionali siano del Consiglio europeo e non della Commissione, fonti comunitarie non escludono del tutto la possibilità di incontri “a latere”. Questa mossa, più che risolvere definitivamente le questioni aperte, rappresenta un tentativo di riaprire un canale di dialogo con Washington dopo mesi di tensioni e di gelo istituzionale, senza creare frizioni con l’Italia e senza dipendere esclusivamente dall’intermediazione di Roma.
Nel frattempo, la figura di Giorgia Meloni rimane centrale nella diplomazia transatlantica, grazie anche a un rapporto personale con Trump, rinsaldato durante il recente viaggio a Washington. Tuttavia, alcune cancellerie europee manifestano diffidenza rispetto all’ipotesi che sia la premier italiana a “sponsorizzare” un incontro tra Trump e Ursula von der Leyen, preferendo che il dialogo tra Ue e Stati Uniti avvenga su un piano multilaterale e istituzionale, evitando dinamiche troppo personalistiche o bilaterali.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, gli ambienti diplomatici europei vedrebbero favorevolmente un colloquio informale tra Trump e i leader europei proprio a Roma, sfruttando la presenza dell’ex presidente in Italia per affrontare temi rimasti irrisolti da mesi. Questa opportunità, che si inserisce in un quadro di cautela e di profilo basso, potrebbe rappresentare un’occasione per l’Europa di riaffermare la propria autonomia e di riprendere il controllo di alcuni aspetti della diplomazia internazionale, senza attendere l’intermediazione italiana, che in questa fase potrebbe rivelarsi più un ostacolo che un’opportunità.
In conclusione, mentre la premier Meloni spera di assumere un ruolo di mediatore tra le due sponde dell’Atlantico, i fatti dimostrano che Bruxelles si sta muovendo con crescente autonomia, pronta a rientrare nel gioco diplomatico globale anche senza il patrocinio di Roma. I funerali di papa Francesco, momento di lutto e di grande risonanza internazionale, rischiano così di trasformarsi in una nuova tappa della diplomazia europea, che si afferma come protagonista sulla scena globale, pronta a cogliere le opportunità di dialogo e di confronto in un momento di grande complessità geopolitica.