Fabio Fazio, sanzione da 100mila euro: cosa è successo

Il Codacons ha annunciato di aver presentato un esposto contro il noto conduttore televisivo Fabio Fazio per presunte irregolarità nella promozione dei prodotti dolciari della sua azienda, la Lavoratti. Secondo l’associazione dei consumatori, Fazio avrebbe utilizzato in modo improprio la sua presenza mediatica per pubblicizzare le tavolette di cioccolato prodotte dalla società, senza rispettare le regole previste in materia di pubblicità e concorrenza. L’attenzione è stata puntata sulla modalità con cui i prodotti sono stati promossi al pubblico, in particolare durante trasmissioni televisive, e sulla conformità delle etichette rispetto alle reali caratteristiche degli ingredienti dichiarati.

La vicenda ha preso forma dopo una serie di controlli effettuati dai Carabinieri del NAS presso la Lavoratti, azienda fondata nel 1938 e rilevata nel 2022 da Fabio Fazio con l’intento di rilanciarla, puntando sulla tradizione cioccolatiera ligure. Secondo quanto riportato da La Verità, le verifiche hanno sollevato dubbi sull’utilizzo di denominazioni protette come il pistacchio verde di Bronte DOP, la nocciola tonda di Giffoni IGP e il sale marino integrale di Trapani. Le analisi avrebbero invece rivelato la presenza di pistacchi comuni provenienti genericamente dalla Sicilia e di nocciole piemontesi non certificate, contraddicendo le indicazioni presenti sulle confezioni.

Fabio Fazio, multa per il finto cioccolato Dop-Igp

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Per queste irregolarità, alla società sono state comminate ben 13 sanzioni amministrative per un totale di quasi 100.000 euro. Solo per l’etichettatura ingannevole, la multa elevata ha raggiunto i 62.400 euro, ridotta poi del 30% in seguito al pagamento tempestivo da parte dell’azienda. La contestazione si basa sull’articolo 2, comma 3 del decreto legislativo 297/2004, che vieta l’uso di diciture false o fuorvianti riguardo l’origine e la qualità degli alimenti. In parallelo alla sanzione amministrativa, si profila per la Lavoratti anche un possibile procedimento penale: in particolare, è stata ipotizzata una violazione dell’articolo 515 del Codice Penale, che punisce la vendita di prodotti con caratteristiche difformi da quelle dichiarate, con pene che includono la reclusione fino a due anni o una multa fino a 2.065 euro.

Durante l’ispezione sono stati sequestrati 1.198 confezioni di cioccolato e praline, per un valore stimato di 18.632 euro e un peso complessivo di quasi 138 chilogrammi. Inoltre, le autorità hanno disposto la distruzione di 5.400 etichette che sarebbero state utilizzate per le uova pasquali. A seguito di questi eventi, la struttura societaria della Lavoratti ha subito profondi cambiamenti: Fabio Fazio ha lasciato ogni incarico formale all’interno dell’azienda il 29 febbraio 2024, mentre Selis, altro volto noto tra i fondatori, ha abbandonato il consiglio di amministrazione nello stesso periodo. La gestione è ora affidata ad Alessia Parodi, moglie di Davide Petrini, ex amministratore delegato e tuttora socio della società.

Il Codacons, alla luce di quanto accertato, ha dichiarato di voler agire a tutela dei consumatori che hanno acquistato i prodotti della Lavoratti confidando nella veridicità delle etichette. L’associazione prevede di avanzare richieste di risarcimento danni per conto dei clienti ingannati, sottolineando come Fabio Fazio avrebbe sfruttato la sua notorietà per pubblicizzare i prodotti in modo non trasparente. È stato inoltre chiesto l’intervento delle autorità competenti per verificare la legittimità delle pratiche promozionali adottate e valutare eventuali ulteriori sanzioni.

In attesa di chiarimenti, né Fazio né l’azienda hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali. Il Codacons auspica un intervento rapido delle istituzioni per fare piena luce sull’intera vicenda e per assicurare il rispetto delle regole a protezione dei diritti dei consumatori. Intanto, il caso solleva interrogativi sul confine tra visibilità televisiva e interessi imprenditoriali, soprattutto quando si tratta di prodotti alimentari che promettono eccellenze del territorio.

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