“Sono in difficoltà economica”. Dai grandi successi al disagio, il dramma dell’attore italiano

“Non più un soldo, vivo con 1200 euro al mese. Mille, se togliamo i duecento per pagare i debiti”. Ne ha parlato in una lunga intervista al quotidiano Il Giornale. Non è la prima volta che l’attore e regista lancia un appello che stavolta, tuttavia, sembra decisamente più accorato. “Vivo con 1200 euro al mese. Togli il quinto per i debiti, restano meno di 1000 euro al mese. Ci devo pagare affitto e bollette: cosa avanza? Ho fatto richiesta per il sostegno della legge Bacchelli: respinta. Non sono riconosciuto come attore di chiara fama”, h spiegato.
E ancora ha raccontato come: “Beh, se mi portano un bicchiere d’acqua che lo bevo e finisce tutto lì, sì mi piacerebbe morire così. Però sono vigliacco. L’idea di uccidermi mi viene, ma poi… il mio cattolicesimo è di fondo. E non vorrei dare fastidio alle mie sorelle, a Carlo”.
Il dramma di Leopoldo Mastelloni: una vita dedicata al teatro
Ogni tanto va in tv: “Mi usano come folklore. Questa cosa mi distrugge. Io prima facevo l’attore e l’autore, e la cosa mi ha sempre inorgoglito. Adesso è come se fossi un fantasma. Accetto di fare l’ospite solo per dire: “non sono ancora morto”. Un dramma dal quale esce grazie all’aiuto di amici, ma non sempre basta.
A parlare così è Leopoldo Mastelloni, 79 anni e un momento difficile. Nato a Napoli da una nobile famiglia di giuristi, coi titoli di marchese di Capograssi e duca di Castelvetere, dopo essere stato cacciato da diverse scuole per il carattere esuberante si diploma al Liceo Colletta di Avellino.
Fratello del giudice Carlo Mastelloni, dopo le prime esperienze teatrali giovanili con gli amici del rione Cavour di Napoli-Barra, debutta ufficialmente come attore a Napoli, nel 1965, al Teatro Esse, dove recita in opere di Antonin Artaud, Jean Genet, Hugo von Hofmannsthal con la regia di Gennaro Vitiello. Al teatro ha dedicato la sua vita, l’ultimo lavoro messo in scena nel 2018.