Salvini eletto segretario, la mossa per il Viminale: “Devo dirlo a Meloni”

Il Congresso federale della Lega, tenutosi a Firenze, si è concluso come da previsioni con la riconferma di Matteo Salvini alla guida del partito.

Il leader leghista, unico candidato in corsa per la segreteria, è stato proclamato segretario per acclamazione, consolidando la sua leadership fino al 2029.

Questa conferma rappresenta per Salvini la terza elezione alla segreteria del partito, incarico che ha assunto per la prima volta nel 2013. Grazie al nuovo statuto del partito, il mandato si estende ora a quattro anni, aggiungendo dodici mesi rispetto al passato. La Lega ha dunque scelto di continuare il proprio cammino sotto la guida dell’attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, riconoscendone il ruolo centrale all’interno del partito e della coalizione di centrodestra.

Un congresso all’insegna della continuità e della politica attiva

Il clima all’interno del congresso fiorentino è apparso coeso, con i principali esponenti della Lega che hanno espresso pieno sostegno al proprio leader. Durante l’evento non sono mancate le dichiarazioni politiche rilevanti, che hanno delineato le ambizioni future del partito.

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Tra le richieste più significative, è emersa con forza la volontà del partito di riportare Salvini al Ministero dell’Interno, ruolo che ha già ricoperto nel primo governo Conte tra il 2018 e il 2019. A farsi portavoce di questa proposta sono stati i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, esprimendo il desiderio dei militanti e degli amministratori locali che vedono in Salvini un punto di riferimento in materia di sicurezza e gestione dell’ordine pubblico.

Salvini: “Mi confronterò con Piantedosi e Meloni”

Nel suo intervento al congresso, Matteo Salvini ha raccolto la proposta con cautela ma anche con apertura. Ha lodato l’attuale titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, definendolo “un amico, un ottimo ministro, una persona leale e di parola”.

Tuttavia, Salvini ha anche sottolineato che ascoltare il proprio partito è un dovere politico: “Questo è un congresso della Lega e come tale è giusto che si faccia politica. Se sindaci, amministratori ed elettori mi chiedono di tornare al Viminale, è mio compito prendere in considerazione la richiesta. Di questo parlerò sia con Piantedosi sia con Giorgia Meloni”.

Le parole del leader leghista non rappresentano solo un’apertura a un eventuale rimpasto di governo, ma anche un chiaro segnale della centralità del suo ruolo all’interno dell’alleanza di centrodestra.

Forza Italia frena sulla proposta: “Il governo funziona così com’è”

Nonostante la spinta della Lega, Forza Italia ha subito smorzato i toni. Raffaele Nevi, portavoce nazionale del partito fondato da Silvio Berlusconi, ha dichiarato che l’attuale assetto dell’esecutivo è equilibrato e che non sono necessari cambiamenti. “Il governo sta lavorando bene e non ci sono motivi per apportare modifiche alla sua composizione”, ha detto Nevi.

Sulla possibilità che la Lega continui a mantenere la guida delle Regioni dove attualmente governa, Nevi ha puntualizzato: “Se ne discuterà insieme. In una coalizione è normale che ogni forza politica abbia le proprie aspirazioni, ma le decisioni si prendono collettivamente”.

Salvini guarda al futuro: “Oggi secondi, ma torneremo primi”

Non sono mancati, durante il suo discorso, riferimenti alla posizione della Lega all’interno della coalizione di governo. Salvini ha mostrato pragmatismo e determinazione: “Con Giorgia Meloni e gli altri alleati mi trovo molto bene. Oggi la Lega è il secondo partito del centrodestra e, a volte, fare il secondo è utile: puoi ricaricarti e farti aprire la strada”.

Ma il leader del Carroccio non ha nascosto la propria ambizione: “L’obiettivo resta quello di tornare ad essere il partito trainante della coalizione. La Lega vuole tornare al primo posto, vuole guidare il centrodestra, anche nel futuro”.

La Lega punta al lungo periodo: orizzonte 2032

Oltre al rinnovato mandato come segretario e all’ipotesi di un ritorno al Viminale, Salvini ha tracciato anche una prospettiva politica di lungo periodo per l’azione di governo: “Il nostro obiettivo è arrivare al 2027, completare la legislatura. E se gli italiani ci daranno ancora fiducia – e se nessuno ci ostacolerà – potremmo puntare anche al 2032”.

Secondo il leader della Lega, serve tempo per portare a compimento i progetti avviati: “Se sarò ancora ministro, scopriremo strada facendo di quale ministero mi occuperò. L’importante è portare a termine il lavoro”.

Meloni invia un messaggio al Congresso: “Unità nella coalizione”

Anche la premier Giorgia Meloni ha voluto far sentire la propria vicinanza al congresso della Lega, inviando un messaggio nel quale ha ribadito l’importanza della coesione tra le forze politiche che sostengono l’esecutivo. Meloni ha parlato della necessità di mantenere un clima di collaborazione, nell’interesse del Paese e del programma di governo condiviso.

Il suo intervento, seppur a distanza, ha confermato il buon rapporto personale e politico con Salvini, e la volontà di mantenere un equilibrio tra le diverse anime della coalizione.

Un congresso che rafforza Salvini: leadership confermata e nuove sfide all’orizzonte

Il congresso fiorentino della Lega ha sancito non solo la riconferma di Matteo Salvini, ma anche una chiara dichiarazione di intenti. Il partito è compatto, guarda al futuro con fiducia e punta a rafforzare la propria presenza nel governo, sia a livello nazionale che territoriale.

La richiesta di un ritorno di Salvini al Viminale, l’obiettivo dichiarato di tornare a essere la prima forza del centrodestra e il desiderio di arrivare fino al 2032 delineano un progetto politico ambizioso. Il segretario della Lega è pronto a raccogliere la sfida, consapevole che il sostegno del partito è più forte che mai.

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