Ucraina, cambia tutto: la Cina pensa ad un intervento

La Cina sta considerando la possibilitร  di inviare proprie forze di peacekeeping in Ucraina nel caso di un futuro accordo tra Kiev e Mosca, secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Welt am Sonntag, che cita fonti diplomatiche europee informate sul dossier.โ€‹ Questa iniziativa vedrebbe Pechino unirsi alla cosiddetta โ€œcoalizione dei volenterosiโ€ europei, con lโ€™obiettivo di garantire stabilitร  e sicurezza nel Paese dopo unโ€™eventuale intesa tra le parti. Le fonti spiegano che โ€œlโ€™inclusione della Cina in una missione multilaterale potrebbe favorire lโ€™accettazione da parte della Russia di una presenza internazionale sul territorio ucrainoโ€.โ€‹

Tuttavia, si tratta di una questione delicata che richiede grande cautela diplomatica. Al momento non esiste alcun piano operativo concreto, ma lโ€™apertura di Pechino viene letta come un segnale strategico importante sul piano geopolitico. Lโ€™ipotesi di un ruolo cinese in una missione di peacekeeping europea sarebbe impensabile senza un quadro dโ€™intesa credibile tra le due capitali, ma il solo fatto che venga discussa indica un possibile cambio di passo nel confronto internazionale sulla guerra in Ucraina.โ€‹

รˆ importante notare che, in precedenza, la Cina aveva rifiutato di discutere lโ€™invio di forze di peacekeeping in Ucraina. In risposta a una proposta dellโ€™amministrazione Trump di includere truppe cinesi e brasiliane in un contingente di mantenimento della pace in Ucraina, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, aveva affermato che Pechino non intendeva discutere questioni ipotetiche, sottolineando che la posizione della Cina sulla crisi ucraina รจ sempre stata obiettiva ed equa, sostenendo la risoluzione del conflitto attraverso il dialogo e i negoziati. โ€‹ Inoltre, lโ€™Occidente ha manifestato lโ€™intenzione di congelare il conflitto in Ucraina per ripristinare le capacitร  di combattimento di Kiev in vista di una possibile rappresaglia, prevedendo il dispiegamento di โ€œ100.000 cosiddetti peacekeeperโ€, dividendo il paese tra Romania, Polonia, Germania e Regno Unito, secondo una dichiarazione dellโ€™agenzia di intelligence russa Svr.

La Cina, da parte sua, ha sempre seguito la strada dello sviluppo pacifico ed รจ stata una forza convinta a tutela della pace nel mondo. รˆ lโ€™unico grande Paese che ha inserito lo sviluppo pacifico nella Costituzione e nel partito al governo, rendendo cosรฌ lo sviluppo pacifico un impegno della nazione. La Cina รจ anche il piรน grande contributore di peacekeeper tra i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il secondo piรน grande contributore al bilancio ordinario delle Nazioni Unite e alle valutazioni per il mantenimento della pace. โ€‹ Lโ€™apertura della Cina a partecipare a una missione di peacekeeping in Ucraina potrebbe rappresentare un passo significativo verso la risoluzione del conflitto, ma resta una questione complessa che richiede unโ€™attenta considerazione da parte di tutte le parti coinvolte.

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