“Addio, leggenda”. Lutto nello sport, l’annuncio della famiglia ed è subito cordoglio generale

La Formula 1 perde uno dei suoi personaggi più iconici: Eddie Jordan, fondatore dell’omonimo team e figura carismatica del paddock, è scomparso all’età di 76 anni. L’ex team principal irlandese è morto nelle prime ore del 20 marzo 2025 a Città del Capo, dopo aver lottato contro un tumore alla prostata. La notizia è stata diffusa dalla sua famiglia con un comunicato ufficiale: “Eddie è mancato serenamente con la famiglia al suo fianco, dopo aver combattuto negli ultimi 12 mesi contro una forma aggressiva di cancro alla prostata”.

Subito dopo la diffusione della notizia, il mondo della Formula 1 ha espresso il suo cordoglio. Stefano Domenicali, Ceo della F1, ha reso omaggio alla figura di Jordan: “Siamo profondamente addolorati per la scomparsa improvvisa di Eddie Jordan. Con la sua inesauribile energia sapeva sempre come far sorridere le persone, rimanendo genuino e brillante. Eddie è stato un protagonista di un’era della F1 e ci mancherà moltissimo. I miei pensieri e quelli dell’intera comunità della Formula 1 sono rivolti alla sua famiglia e ai suoi cari”.

Addio a Eddie Jordan, leggenda della F1

Nato a Dublino il 30 marzo 1948, Eddie Jordan avrebbe compiuto 77 anni tra pochi giorni. La sua passione per i motori lo portò inizialmente a correre come pilota negli anni ’70, prima di fondare nel 1979 il team Eddie Jordan Racing. Nel 1991, il grande salto in Formula 1 con il Jordan Grand Prix, scuderia che in poco tempo divenne una delle realtà più apprezzate del paddock.

Il team Jordan ha segnato la storia della F1 non solo per i suoi successi, ma anche per aver dato il via alla carriera di Michael Schumacher, che debuttò proprio con la scuderia irlandese nel 1991. Tra i momenti di gloria più celebri, il Gran Premio del Belgio 1998, con una doppietta storica firmata Damon Hill e Ralf Schumacher. L’anno successivo, il team Jordan si impose come una delle realtà più competitive, con Heinz-Harald Frentzen capace di lottare per il titolo mondiale fino alle ultime gare, chiudendo terzo dietro Mika Hakkinen (McLaren) e Eddie Irvine (Ferrari).

Dopo aver ceduto la sua squadra nel 2005, Jordan non abbandonò mai il mondo dei motori. Divenne un apprezzato opinionista televisivo, lavorando per BBC e Channel 4, e lanciò un podcast di successo. Ma la sua carriera non si limitò alle corse: fu azionista del Celtic, investitore finanziario e immobiliare, e uomo d’affari a tutto tondo. Sempre dinamico, sempre in movimento, fino a quando la malattia non lo costrinse a fermarsi.

Lo scorso dicembre, Eddie Jordan aveva parlato apertamente della sua malattia, rivelando la gravità della situazione: “Tra marzo e aprile mi è stato diagnosticato un cancro alla vescica e alla prostata, che si è diffuso alla colonna vertebrale e al bacino. È piuttosto aggressivo”. Nonostante la lotta contro la malattia, Jordan ha mantenuto fino all’ultimo il suo spirito combattivo.

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