“Tira lo sciacquone con Meloni”: Littizzetto al veleno a Che tempo che fa

Luciana Littizzetto e la sua satira a “Che tempo che fa”
Nella puntata di domenica 16 marzo di Che tempo che fa, Luciana Littizzetto ha ancora una volta catalizzato l’attenzione del pubblico con il suo consueto monologo satirico. Questa volta, la celebre comica torinese ha ironizzato sulla figura del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prendendo spunto da alcune notizie di attualità che hanno fatto discutere negli ultimi giorni.
Uno degli episodi al centro della satira della Littizzetto riguarda un presunto rifiuto da parte del Quirinale di organizzare un incontro con Elon Musk. La motivazione? Il Colle non si occupa di stipulare contratti per servizi, un dettaglio che la comica ha sfruttato per ricostruire in maniera ironica quella che potrebbe essere una giornata-tipo del Presidente.
L’ironia su Meloni e Salvini: un copione già visto?
Nel corso del monologo, non poteva mancare la consueta stoccata ai leader del centrodestra, in particolare alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Vicepremier Matteo Salvini.
Con la sua solita vena sarcastica, Littizzetto ha immaginato un momento particolare dell’agenda di Mattarella: “Nel pomeriggio sulla sua agenda c’è scritto: Meloni nei dintorni del Quirinale. Mattarella si chiude in bagno e tira lo sciacquone parecchie volte aspettando che lei vada via.”
Un’uscita che ha provocato le risate e gli applausi del pubblico in studio, con un Fabio Fazio visibilmente divertito. Tuttavia, questa battuta non ha riscosso la stessa reazione sui social, dove in molti hanno criticato la comica per la ripetitività delle sue gag e per un umorismo ritenuto ormai prevedibile.
Le reazioni sui social: stanchezza e critiche
Se in studio la battuta ha generato ilarità, la reazione del pubblico online è stata ben diversa. Molti utenti sui social hanno espresso la loro insoddisfazione per quello che ormai sembra essere un repertorio satirico sempre uguale a se stesso.
Diversi commenti evidenziano come l’ironia della Littizzetto sia diventata troppo ripetitiva: “Ma sempre le stesse cose?”, ha scritto qualcuno, mentre altri hanno criticato il tono eccessivamente volgare: “Mah, solo volgarità”. Insomma, sembra che la formula adottata dalla comica non convinca più una parte dell’audience, che chiede un cambio di registro.
Il declino della satira politica ripetitiva?
L’episodio di Che tempo che fa solleva un tema più ampio: fino a che punto la satira politica può ripetersi senza risultare stantia? Negli ultimi anni, Luciana Littizzetto ha spesso puntato sugli stessi bersagli, utilizzando un linguaggio diretto e pungente. Se da una parte questo stile ha garantito il successo della comica, dall’altra parte potrebbe aver saturato una fetta di pubblico che ormai trova prevedibili le sue battute.
La satira è un’arte che si nutre di sorpresa e originalità. Quando le battute diventano un cliché, il rischio è quello di perdere l’efficacia comunicativa e di scivolare nella monotonia. Alcuni spettatori affezionati potrebbero continuare ad apprezzare il suo stile, ma è innegabile che una parte del pubblico desidererebbe qualcosa di nuovo.
Littizzetto dovrebbe cambiare strategia?
Il dibattito sulle battute della Littizzetto si inserisce in una discussione più ampia sullo stato della satira televisiva in Italia. È chiaro che in un contesto in cui il pubblico è sempre più esigente e i social media amplificano ogni tipo di reazione, chi fa satira deve continuamente reinventarsi per mantenere alta l’attenzione.
Forse sarebbe il momento per Luciana Littizzetto di variare i suoi contenuti e di trovare nuovi spunti, magari ampliando il suo raggio d’azione oltre i soliti bersagli politici. Questo non significherebbe abbandonare la sua ironia tagliente, ma piuttosto utilizzarla in modo più innovativo e meno prevedibile.