“Se ne va un grande italiano”. Lutto per cultura e televisione del nostro paese

Si è spento domenica 16 marzo 2024 Lucio Villari, uno dei più autorevoli storici italiani. La notizia è stata annunciata dalla figlia Anna Villari. Nato a Bagnara Calabra (Reggio Calabria) nel 1933, Villari è stato un eminente professore di Storia contemporanea all’Università di Roma Tre e autore di numerosi saggi di successo dedicati all’età moderna. La sua voce e il suo pensiero hanno lasciato un segno anche sul piccolo schermo, grazie alle frequenti apparizioni televisive che lo hanno reso noto al grande pubblico.
Tra i suoi lavori più celebri, Villari firmò con il fratello, lo storico Rosario Villari, il manuale scolastico La società nella storia (Sansoni), destinato alle scuole medie e divenuto un punto di riferimento nella didattica della storia. Villari ha sempre mostrato un interesse particolare per i momenti di svolta nella storia, i periodi di crisi e trasformazione che hanno segnato il corso dell’umanità. Nel saggio Notturno italiano (Laterza), ad esempio, analizzò il delicato passaggio tra Ottocento e Novecento, un’epoca di grande cambiamento in cui l’Italia si affacciava alla modernità tra lo sviluppo del capitalismo e le spinte nazionaliste.
Lucio Villari è morto: addio allo storico, spesso in Rai e a La7 come ospite
Uno dei suoi ultimi lavori, La luna di Fiume (Guanda), si concentrava invece sulla vicenda dell’occupazione di Fiume da parte dei nazionalisti italiani dopo la Prima guerra mondiale. Attraverso documenti inediti, Villari indagò il ruolo politico di Gabriele D’Annunzio, figura centrale di quell’episodio storico.
Uno dei periodi più studiati da Villari è stato il Settecento, il secolo dell’Illuminismo e della nascita della società moderna. Tra le sue opere più significative troviamo: Settecento adieu. Dall’Illuminismo alla rivoluzione (Bompiani, 1989), La schiavitù dei moderni. Illuminismo e colonialismo (Edizioni Associate, 1996), La Rivoluzione francese raccontata da Lucio Villari (Laterza), un’opera di divulgazione che avvicinò il grande pubblico alla storia della Rivoluzione.
Villari ha dedicato ampie ricerche all’evoluzione del capitalismo, analizzandone le contraddizioni e le crisi nei volumi: Il capitalismo italiano del Novecento (Laterza), L’economia della crisi (Einaudi), La roulette del capitalismo (Einaudi). Un altro tema centrale della sua produzione è stato il Risorgimento, periodo che ha studiato con grande attenzione, così come la figura di Niccolò Machiavelli, a cui ha dedicato il saggio Niccolò Machiavelli (Piemme).
Villari non fu solo un accademico, ma anche un divulgatore appassionato e consapevole dell’importanza della comunicazione di massa. Il suo legame con la televisione si consolidò nel tempo: fu membro del comitato scientifico dei programmi di Rai 3 Il tempo e la storia e Passato e presente. Nel 1980 prese parte al film di Ettore Scola, La terrazza, nel ruolo del padrone di casa, mentre nel 1986 lavorò all’adattamento teatrale de Le lettere persiane di Montesquieu.
Fino agli ultimi mesi di vita, Lucio Villari ha continuato a partecipare al dibattito pubblico. In una recente intervista rilasciata a Sara Scarafia per Repubblica, aveva difeso l’accostamento fatto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella tra la Russia di Putin e il Terzo Reich, affermando: “È un parallelismo calzante e azzeccato che ha il merito di darci l’occasione di una lettura storica del presente”. Con la sua scomparsa, l’Italia perde un grande studioso e divulgatore, capace di raccontare la storia con passione e profondità, rendendola accessibile a tutti.