Di Vito (Ingv) sui Campi Flegrei: “Suolo sollevato di 140 cm, vi spiego che sta succedendo..

Sono uno dei sistemi vulcanici più attivi del pianeta. Stiamo parlando dei Campi Flegrei, il supervulcano che si trova vicino Napoli e che purtroppo in questo periodo è al centro della cronaca nazionale e non solo.
Infatti da ormai un anno e mezzo a questa parte continua la crisi bradisismia, ovvero un continuo innalzamento e abbassamento del suolo. Si tratta di un sistema vulcanico conosciuto fin dall’antichità e adesso proprio nella zona vivono circa 500.000 persone la metà possiamo ben dire dell’intera area metropolitana di Napoli.
Bagnoli e Pozzuoli soprattutto sono le due cittadine che stanno subendo i danni più rilevanti che le scosse hanno provocato. Le ultime come quella di 4.4 Richter accaduta pochi giorni fa hanno spaventato le persone e in molti hanno abbandonato la propria casa o sono stati evacuati a causa di edifici inagibili.
Al momento sono circa poco più di 200 le persone rimaste senza casa. Persone che in un batter d’occhio hanno perso tutto. Gli esperti continuano a monitorare la situazione che di giorno in giorno e con il continuare delle scosse si fa sempre più importante.
E la tensione cresce indubbiamente in tutta Italia. Una eventuale eruzione totale dei Campi Flegrei potrebbe voler dire qualcosa come migliaia di decessi ma anche un cambio della conformazione della regione Campania, i suoi effetti si farebbero sentire in tutto il Sud Italia.
A monitorare la situazione ai Campi Flegrei oltre alle autorità dei comuni interessati ci pensa l’INGV ovvero l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Si tratta del principale istituto addetto ai rilevamenti di terremoti ed eruzioni vulcaniche.
Secondo quanto si apprende in queste ore dalla stampa nazionale dal 2006, anno in cui è cominciato di nuovo il fenomeno del bradisismo, il suolo ai Campi Flegrei si è alzato di circa 140 centimetri. Nell’ultimo mese la velocità di sollevamento è cresciuta di circa 3 cm al mese.
Una situazione che comincia a spaventare le persone che abitano nell’area in questione e che temono possa verificarsi una eruzione. Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa nazionale, volendo anche tranquillizzare la popolazione.
Sono stati pubblicati infatti dei grafici che mostrano l’evoluzione della situazione dal 2006 ad oggi. Si evidenzia la variazione tra la parte centrale e la periferia della caldera e l’incremento di velocità delle ultime tre settimane. Il dato relativo al sollevamento di 140 centimetri è relativo a Rione Terra di Pozzuoli. Dai mareografi è poco meno” – afferma a Fanpage Di Vito.
L’esperto ha sottolineato che il sollevamento attuale è inferiore a quello provocato dalla crisi bradisismica degli anni ’80. “Dal 1950 si è sollevato di 431 centimetri, considerando tutto: come sollevamenti e abbassamenti” – ha spiegato ancora l’esperto.
Non ci sarebbero quindi i segni premonitori di una eruzione anche se la situazione deve essere monitorata con attenzione, Di Vito ha spiegato assieme alle altre autorità che per il momento non si intravede il bisogno di una evacuazione di massa o comunque molto importante come quello che avvenne negli anni ’80.