Delitto di Garlasco, dopo 18 anni indagato l’amico del fratello: cosa è emerso

Il delitto di Garlasco è, senza ombra di dubbio, uno dei casi di cronaca nera più efferata d’Italia. Nessuno, a distanza di 18 anni, dimentica quello che è successo a Garlasco, in provincia di Pavia, il 13 agosto 2007, ai danni di Chiara Poggi. All’epoca dei fatti, questa splendida ragazza,  con gli occhi azzurro cielo e dal sorriso dolcissimo, impiegata,  con una laurea in economia, venne uccisa nella sua casa, mente era sola, a 26 anni.

Il clamore mediatico che conseguì al femminicidio fu enorme, difatti ne parlarono in tantissimi, a mezzo televisivo e cartaceo.  Tanti furono i reportage, i programmi televisivi, le interviste che si occuparono di mantenerci aggiornati sul caso, sino al 12 dicembre 2015, data che segnò la svolta.

Quel giorno, difatti la Corte suprema di Cassazione riconobbe il fidanzato della 26enne,  Alberto Stasi, che all’epoca dei fatti era un semplice  studente di economia, poi divenuto commercialista, come unico colpevole del delitto.

Stasi, come  ben noto, è stato condannato a 16 anni di reclusione e sta scontando la sua pena, eppure è appena giunta una notizia che rischia di cambiare il corso degli eventi, battuta dalla stampa nazionale proprio in questi minuti, espandendosi sui social a macchia d’olio.

Dopo 18 anni  dal delitto di Garlasco,  ora l’amico del fratello di Chiara è indagato ma  cosa è emerso?

Sono passati 18 lunghi anni dal delitto di Garlasco,   per il quale la Cassazione ha condannato Alberto Stasi  a  una pena di 16 anni di reclusione, pur potendo uscire e andare a lavorare ogni giorno. Come riferito dal Tg1,  a distanza di tutto questo tempo, abbiamo una clamorosa svolta.

Il tg, difatti, ha riportato che Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, ha ricevuto un avviso di garanzia .L’uomo, indagato già negli anni precedenti, si era visto archiviare le accuse mosse nei suoi confronti. Chiara Poggi, lo ricordiamo, venne fatta fuori mentre era sola nella sua casa.

Stasi, suo fidanzato, all’epoca studente di economia, venne condannato e a febbraio la Corte europea dei diritti dell’uomo respinse il ricorso con cui si chiedeva l’annullamento della sua condanna in via definitiva a 16 anni di reclusione,  dichiarandolo “manifestamente infondato”.

Andrea Sempio, quando Chiara perse la vita, aveva 19 anni ed era stato già indagato tra il 2016 e il 2017,  su sollecitazione degli avvocati di Alberto Stasi,  basandosi sul dna ritrovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Le accuse nei suoi confronti, però,  erano state archiviate dall’allora procura di Pavia.

Il Tg1, però, ci informa del nuovo avviso di garanzia nei confronti di Sempio, giunto grazie a nuova indagine sul dna,  che si è avvalsa di metodi e tecniche di ultima generazione. Dalle carte in possesso del tg,  l’accusa contestata è quella di concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi , “colpendo Chiara al capo e al volto con reiterati colpi inferti con un corpo contundente”. Siamo dinnanzi ad una clamorosa svolta nel delitto di Garlasco. 

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