“In galera”: Eva Henger una furia contro Ilaria Salis, parole pesantissime

Negli ultimi giorni, il dibattito politico attorno a Ilaria Salis, neoeletta europarlamentare accusata di aggressione in Ungheria, ha preso piede, attirando l’attenzione di diverse figure pubbliche, tra cui l’ex attrice e personaggio televisivo Eva Henger. Originaria dell’Ungheria e residente in Italia, Henger ha espresso un’opinione netta sulla vicenda, affermando che Salis avrebbe dovuto rimanere in carcere anziché entrare nel Parlamento europeo.
La situazione si è inasprita a Budapest, dove è in corso un processo contro Maja T., un cittadino tedesco accusato di aggressioni violente nei confronti di presunti neonazisti. Durante l’udienza, un gruppo di estremisti di destra si è presentato per intimidire i familiari e gli amici dell’imputato, creando un clima di alta tensione. Ilaria Salis, ora in una posizione di rilievo in Europa, ha difeso Maja T., denunciando le condizioni del processo e attaccando il governo ungherese guidato da Viktor Orbán.
Salis ha sostenuto che l’Ungheria di Orbán stia implementando un sistema giudiziario repressivo contro gli antifascisti, negando loro un processo equo e utilizzando le accuse per fini politici. Questa posizione ha generato reazioni contrastanti. Eva Henger, interpellata durante il programma radiofonico “La Zanzara” su Radio24, ha criticato aspramente Salis, dichiarando di non essere un’ammiratrice di Orbán, ma di riconoscere alcuni aspetti positivi della sua amministrazione, come la riduzione della criminalità.
“Non ho votato per Orbán, ma non vedo il male nel suo operato. Ha reso il paese più sicuro e pulito,” ha affermato Henger, evidenziando la sua posizione ambivalente nei confronti del governo ungherese. Tuttavia, la sua critica più feroce è stata rivolta a Ilaria Salis, la quale, secondo Henger, avrebbe dovuto affrontare le conseguenze delle sue azioni violente. “Doveva marcire in galera. Odio i naziskin, ma sono comunque esseri umani. L’aggressione brutale subita da quel padre di famiglia è stata inaccettabile,” ha dichiarato Henger.
La controversia ha inevitabilmente polarizzato l’opinione pubblica. Da un lato, ci sono coloro che condividono il punto di vista di Henger, sostenendo che la giustizia deve essere uguale per tutti e che la violenza non può mai essere giustificata, indipendentemente dalle motivazioni. Dall’altro lato, molti vedono il caso di Salis come un esempio di repressione politica da parte del governo ungherese, accusato di manipolare la giustizia per colpire l’opposizione e chi combatte contro l’estrema destra.
L’elezione di Ilaria Salis al Parlamento europeo ha sollevato interrogativi sulla strumentalizzazione dei processi giudiziari, tanto in Italia quanto all’estero, e sulla questione dell’immunità parlamentare. “Mi sembra un messaggio sbagliato: se commetti un crimine, devi affrontarne le conseguenze, indipendentemente dalle tue convinzioni politiche,” ha concluso Henger.
La vicenda di Ilaria Salis, dunque, continua a scatenare dibattiti accesi. La sua figura è vista da alcuni come una combattente contro il fascismo, mentre da altri come un simbolo di una violenza ingiustificabile. In un contesto politico così polarizzato, la questione rimane aperta, alimentando discussioni su giustizia, antifascismo e le dinamiche di potere nel cuore dell’Europa.