“Scomparirà nel nulla”. Dalla Russia un attacco violentissimo a Macron: tensione alle stelle

In un recente scambio di dichiarazioni, l’ex presidente russo Dmitry Medvedev ha previsto che il presidente francese Emmanuel Macron “scomparirà per sempre” entro il 2027, aggiungendo che nessuno sentirà la sua mancanza. Medvedev, attualmente vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha scritto: “Macron non rappresenta una minaccia significativa. Scomparirà definitivamente entro il 14 maggio 2027 al massimo, e nessuno lo rimpiangerà”. Questa affermazione giunge in risposta al discorso televisivo di Macron, in cui ha definito la Russia una “minaccia per la Francia e l’Europa”. Il presidente francese ha sottolineato la necessità per l’Europa di affrontare questa minaccia e ha proposto di estendere la protezione nucleare francese ai suoi alleati europei. Macron ha dichiarato che l’Europa deve assumersi la responsabilità della propria difesa e che il destino del continente non dovrebbe essere deciso né a Mosca né a Washington.
La proposta di Macron ha suscitato reazioni contrastanti. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha definito le parole di Macron sul nucleare una minaccia per la Russia, mentre il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha accusato il presidente francese di voler prolungare il conflitto. Inoltre, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che Macron fa dichiarazioni quotidiane che contraddicono le sue precedenti, mostrando così una disconnessione dalla realtà.
Nel contesto europeo, la proposta di Macron di estendere l’ombrello nucleare francese ai partner europei rappresenta un passo significativo verso una maggiore integrazione nella difesa del continente. Tuttavia, questa iniziativa solleva interrogativi sulla sovranità nazionale e sulla strategia di difesa comune dell’Unione Europea. La discussione sulla deterrenza nucleare e sul ruolo della Francia come unica potenza nucleare dell’UE è destinata a proseguire nei prossimi mesi, mentre l’Europa cerca di rafforzare la propria sicurezza di fronte alle crescenti tensioni con la Russia.