Renzi a Dimartedì: “Sono disposto persino ad allearmi con Conte, perché Meloni è peggio”

Nell’ultimo appuntamento con Dimartedì su La7, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha nuovamente lanciato un appello per una maggiore unità all’interno del centrosinistra, con l’obiettivo di contrastare la maggioranza di governo guidata da Giorgia Meloni. Durante un vivace confronto con Antonio Padellaro del Fatto Quotidiano, l’ex premier ha sottolineato l’urgenza di ascoltare le istanze delle famiglie e delle imprese italiane, affermando: “Dobbiamo trovare il candidato o la candidata di centrosinistra per Palazzo Chigi”.
La discussione ha preso una piega inaspettata quando Renzi ha dichiarato la sua disponibilità a collaborare persino con Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio e leader del Movimento 5 Stelle. “Sì, sono pronto ad allearmi persino con Conte, perché è peggio Meloni, che sta distruggendo la credibilità delle istituzioni italiane. Conte non è il mio migliore amico, ma caspita”, ha affermato Renzi, lasciando trasparire una certa apertura al dialogo.
Il conduttore Giovanni Floris ha ironicamente provocato Padellaro, chiedendo se Renzi potesse accettare Conte come leader del centrosinistra. Con prontezza, Padellaro ha risposto: “Ha appena detto di sì”, aggiungendo anche il nome di Carlo Calenda come possibile alleato.
Durante il dibattito, sono stati presentati i sondaggi del Corriere della Sera, che mostrano Fratelli d’Italia al 30%, ma con un giudizio negativo sul governo Meloni da parte del 51% degli intervistati. Nonostante ciò, Floris ha evidenziato l’assenza di un’alternativa credibile nel centrosinistra, un tema che ha suscitato un acceso confronto.
Renzi ha manifestato un certo ottimismo riguardo al futuro: “Io penso che nei prossimi mesi la percentuale per la Meloni peggiorerà. Guardando stipendi, bollette e la quotidianità delle famiglie, questo grande incantesimo svanirà”. Tuttavia, Padellaro ha mantenuto una posizione scettica, sostenendo che “il problema non sono i numeri, ma i contrasti tra i vari pezzi dell’opposizione. Anche con sondaggi negativi, Meloni continuerà a dormire sonni tranquilli”.
Nonostante le divergenze, Renzi si è mostrato fiducioso: “Nei prossimi mesi verranno i nodi al pettine. Quando si toccherà il fondo, il centrosinistra sarà costretto a stare insieme su stipendi, pensioni e sanità”. La sua dichiarazione suggerisce un possibile risveglio della coalizione di centrosinistra in un momento di crisi, in cui le sfide economiche e sociali potrebbero spingere le forze politiche a convergere per affrontare le difficoltà del paese.