Nicola Porro attacca Ursula von der Leyen

LโUnione Europea ha deciso di posticipare le multe per le case automobilistiche che non hanno rispettato gli impegni sulla produzione di CO2 e sulla vendita di auto elettriche. Questa decisione ha scatenato lโira di Nicola Porro, noto giornalista e opinionista italiano, che non ha risparmiato critiche pesanti nei confronti della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Un cambiamento tardivo e inutile
Secondo Porro, il dietrofront dellโUnione Europea รจ unโammissione di colpa tardiva che arriva quando il settore automobilistico europeo รจ giร stato messo in ginocchio. Per anni, le istituzioni europee hanno imposto regole stringenti, senza alcuna neutralitร tecnologica, costringendo le aziende a una transizione forzata verso lโelettrico.
La mancanza di flessibilitร ha portato a un drastico ridimensionamento dellโindustria automobilistica europea, con la conseguente perdita di competitivitร nei confronti dei produttori cinesi e americani. Il giornalista non usa mezzi termini: le decisioni di Bruxelles hanno โdistrutto lโautomotive europeoโ, e ora si tenta di rimediare in extremis con un compromesso inefficace.
Il danno รจ fatto: la crisi dellโauto in Europa
Porro sottolinea come le aziende del settore automotive pianifichino i propri investimenti su un arco temporale di almeno cinque anni. Per oltre un decennio, i produttori europei sono stati obbligati a conformarsi a regolamenti rigidi sulla riduzione delle emissioni e sulla transizione allโelettrico, senza considerare lโimpatto economico e industriale.
Ora, a crisi giร conclamata, lโUE decide di posticipare le multe da annuali a triennali, una mossa che secondo il giornalista รจ assolutamente inutile. Il danno รจ stato fatto: numerose aziende sono sullโorlo del fallimento, i concessionari europei vendono sempre piรน modelli cinesi e il settore automobilistico รจ in forte crisi.
Lโincoerenza della Commissione Europea
Porro non si limita a criticare la tardivitร della decisione, ma accusa la Commissione Europea di non pagare mai per gli errori commessi. Nessuno si รจ assunto la responsabilitร di questo fallimento: Ursula von der Leyen non ha subito alcuna conseguenza politica, i commissari continuano a mantenere i loro privilegi e nessuno dei vertici europei ha dato segni di autocritica.
Lโironia amara del giornalista si concentra sulla totale assenza di accountability: non ci sono dimissioni, nessuno si scusa, e i politici europei continuano a viaggiare in aereo di Stato senza preoccuparsi delle ripercussioni delle loro scelte. Intanto, il settore automobilistico affonda e lโUE sembra svegliarsi solo adesso, ma troppo tardi.
Una strategia fallimentare
Secondo Porro, la politica dellโUnione Europea sullโauto elettrica รจ stata condotta con superficialitร e ideologia, ignorando le reali necessitร del mercato. Il mancato supporto alla neutralitร tecnologica e lโobbligo imposto di abbandonare progressivamente i motori termici ha spinto molte aziende a una crisi senza precedenti.
Nel frattempo, mentre i produttori cinesi espandono la loro presenza in Europa, lโUE si limita a modificare le scadenze per le multe, senza affrontare i problemi strutturali che hanno reso le auto europee meno competitive.
Il futuro dellโautomotive in Europa
Lโattacco di Porro evidenzia un problema che molti esperti di settore stanno sollevando: il futuro dellโindustria automobilistica europea รจ fortemente a rischio. Se le politiche comunitarie non cambieranno in modo sostanziale, il Vecchio Continente rischia di perdere il primato in un settore strategico per la propria economia.
Per il giornalista, la decisione di posticipare le multe รจ solo un tentativo maldestro di mettere una pezza a un disastro annunciato. Il danno subito dalle aziende europee รจ troppo grande per essere risolto con un semplice slittamento delle sanzioni. Serve un ripensamento profondo delle politiche industriali europee, altrimenti il declino sarร inevitabile.
Conclusione
Nicola Porro non ha peli sulla lingua e attacca senza mezzi termini Ursula von der Leyen e la Commissione Europea. Le loro scelte hanno messo in difficoltร un intero settore, e il tentativo di correggere il tiro arriva troppo tardi per evitare il disastro.
La crisi dellโautomotive europeo รจ ormai realtร , e la mancanza di una strategia chiara e pragmatica rischia di aggravare ulteriormente la situazione. Il settore automobilistico ha bisogno di certezze e investimenti, non di decisioni tardive e inefficaci. Se lโEuropa non cambierร rotta, le sue aziende rischiano di essere definitivamente sorpassate dalla concorrenza asiatica e americana.