Papa Francesco, l’annuncio dell’infettivologo Andreoni dopo l’ultima crisi del Pontefice

Il nostro amatissimo Pontefice ha avuto, nella serata di ieri, una crisi respiratoria, l’ennesima, dopo quella del 22 febbraio e il mondo ecclesiastico è nuovamente in apprensione per le sue condizioni di salute, in attesa del prossimo  bollettino medico che ci aggiornerà sul quadro clinico di Papa Francesco.

Bergoglio  versa in condizioni molto delicate e gli occhi di tutti i  fedeli sono puntati sul Gemelli, dove è ricoverato da più di due settimane, con la speranza che lo staff medico che lo ha in cura, rompendo il silenzio, possa comunicarci qualcosa di positivo, dopo lo spavento di ieri.

Finora, la patologia  è stata un mix di alti e bassi, in quanto da un lato  ha seminato il panico e dall’altro spiragli di luce,  che ci hanno fatto ben sperare in un decorso migliore.   Di sicuro la crisi con broncospasmo, proprio non ci voleva.

E’ stato necessario il ricorso alla ventilazione meccanica non invasiva, disostruendo  le vie bronchiali dal materiale di rigurgito, dunque capiamo bene quanto la questione sia molto delicata e quanto possa evolvere, da un  momento all’altro.

Dopo l’ultima crisi  respiratoria di Papa Francesco, l’annuncio dell’infettivologo Andreoni  è arrivato. Vediamo insieme cosa ha dichiarato l’esperto,  dal momento che le sue esternazioni servono a far chiarezza sull’attuale situazione del pontefice e sui possibili scenari.

Nell’ultimo bollettino, diffuso questa mattina dalla Sala Stampa Vaticana, veniamo a sapere che Papa Francesco ha trascorso ‘una notte tranquilla e che sta riposando. La crisi respiratoria con broncospasmo ha provocato al pontefice il vomito con inalazione di materiale di rigurgito che è arrivato fino ai polmoni.

Questo ha comportato il ricorso alla respirazione meccanica e alla  necessità di dover liberare i polmoni dal vomito.   Occoreranno  48 ore per  capire se l’evento abbia compromesso altri organi e apparati quali rene e cuore.

Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali),  intervistato da Adnkronos Salute Massimo Andreoni,  ha  spiegato proprio questo all’agenzia stampa,  parlando, in particolare, delle complicanze.

Vi è il pericolo di una polmonite ‘ab ingestis’,  causata dall’inalazione di sostanze tossiche e/o irritanti come le secrezioni delle vie aeree superiori o di contenuto gastrico, nei polmoni, ma anche quello che la crisi respiratoria possa compromettere cuore e rene. Dopo un miglioramento delle condizioni  che così tanto ci faceva tirare un sospiro di sollievo, l’ennesimo peggioramento sta generando apprensione  in milioni e milioni di fedeli che hanno a cuore la sua vita.

Andreoni, alla luce di questo up and down, legato alla patologia di Papa Francesco  ha rimarcato, a chisura intervento che il Papa è fragile, “un uomo di 88 anni e con diversi problemi di salute legati all’età, tra cui una bronchite asmatica cronica, un quadro clinico delicato e complesso per il quale la prognosi resta giustamente riservata”. Occorrerà pazientare,48 ore, prima di capire quali siano state le conseguenze della crisi di ieri, l’ennesima dopo quella del 22 febbraio.

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