“Entro 48 ore” Il comunicato su Papa Francesco
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Papa Francesco è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio 2025 a causa di una polmonite bilaterale. Le sue condizioni sono state giudicate critiche ma stazionarie negli ultimi giorni, con i medici che monitorano costantemente il decorso della malattia per valutare i progressi del Pontefice.
Secondo quanto riportato da fonti mediche, la prognosi rimane riservata e saranno necessarie ulteriori 24-48 ore per valutare l’impatto dell’episodio sul suo stato di salute generale. I sanitari stanno adottando ogni misura possibile per favorire il recupero del Pontefice, sebbene al momento non sia possibile stabilire con certezza i tempi di guarigione.
Nonostante le difficoltà legate alla malattia, Papa Francesco ha continuato a lavorare dall’ospedale. Fonti vaticane confermano che il Pontefice ha mantenuto alcuni incontri istituzionali e ha firmato decreti ufficiali, dimostrando la sua determinazione a non interrompere del tutto le attività della Santa Sede.
La situazione resta complessa e delicata, con i medici che valutano giorno per giorno le condizioni del Santo Padre. Il mondo cattolico segue con apprensione gli aggiornamenti sullo stato di salute di Papa Francesco, nella speranza che possa presto superare questa fase critica e riprendere il suo ministero con rinnovata forza.
Un annuncio improvviso sulle condizioni di Papa Francesco ha lasciato tutti senza parole. Secondo il comunicato, la situazione è critica e il tempo a disposizione potrebbe essere limitato. “Entro 48 ore…”
Le condizioni di Papa Francesco restano instabili. Nel primo pomeriggio, dopo una mattinata trascorsa tra fisioterapia respiratoria e preghiera, il Pontefice ha avuto una crisi isolata di broncospasmo, che ha causato un episodio di vomito con inalazione, aggravando temporaneamente il quadro respiratorio.
Il Santo Padre è stato subito broncoaspirato e ha iniziato un trattamento di ventilazione meccanica non invasiva, che ha portato a un miglioramento degli scambi gassosi, secondo quanto riferito dalla Santa Sede. Gli specialisti descrivono una situazione altalenante, con possibili miglioramenti seguiti da repentini peggioramenti.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie Infettive del San Martino di Genova, spiega che il decorso della patologia può presentare momenti critici, soprattutto in un paziente fragile come Papa Francesco. C’è soprattutto un rischio che potrebbe compromettere del tutto il quadro clinico del Pontefice.
Uno dei rischi principali è lo sviluppo di una polmonite ab ingestis, dovuta all’inalazione accidentale di materiale gastrico nei bronchi dopo la crisi di vomito. Secondo la pneumologa Dagmar Rinnenburger, potrebbero volerci 24-48 ore per capire se l’episodio ha provocato danni aggiuntivi ai polmoni.
Una radiografia toracica potrà rilevare eventuali quantità significative di materiale inalato, mentre per danni più sottili sarà necessario monitorare le condizioni nel tempo. Nel frattempo, il Papa continua ad essere sottoposto a ventilazione non invasiva, un supporto che garantisce non solo ossigeno, ma anche pressione positiva nelle vie aeree, fondamentale per migliorare la respirazione e prevenire il collasso di bronchi e bronchioli. Claudio Micheletto, direttore della Pneumologia dell’Ospedale di Verona, sottolinea che questo tipo di trattamento indica una maggiore gravità rispetto alla semplice ossigenoterapia. I prossimi giorni saranno decisivi per valutare l’evoluzione delle condizioni di Papa Francesco e la sua capacità di superare questa delicata fase.