Acerra, è arrivata la decisone sul cane Tyson
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Le indagini attorno al decesso della piccola Giulia Loffredo, la bimba sbranata ad Acerra, secondo il racconto del padre, dal pitbull di famiglia Tyson mentre lui dormiva, proseguono a ritmo serrato. Come ormai noto, Vincenzo Loffredo ha fornito la sua versione dei fatti, accaduti nella notte tra il 15 e il 16 febbraio.
Dopo aver parlato inizialmente di un randagio, ha poi detto agli inquirenti che era stato Tyson a mordere la figlioletta e di essersi accorto dell’accaduto solo una volta sveglio, portandola disperatamente in un ospedale. Purtroppo per la bimba non c’è stato nulla da fare e la procura di Nola continua a lavorare per ricostruire la dinamica della tragedia.
Ricordiamo che il veterinario che in questi giorni si è occupato del pitbull, ha chiarito che non ci sono tracce ematiche sul denti del cane, il quale presentava solo sulla testa un’area che poteva essere imbrattata.
In tanti, avendo a cuore le sorti non solo di Tyson ma anche del meticcio Laika, altro cane di Loffredo, presente quando Giulia è stata colpita, si chiedono che fine ora faranno.
L’inchiesta attorno al decesso della piccola Giulia presenta un altro importantissimo elemento, che riguarda il comportamento di Tyson e Laika, ossia del pitbull e della meticcia di proprietà di Vincenzo Loffredo, in casa la sera in cui Giulia è stata sbranata.
Il personale del canile di Frattaminore ritiene che due animali, quanto meno fino ad oggi, non hanno mostrato segni di aggressività e si presentano docili. E’ stato stabilito che verranno seguiti da un esperto comportamentalista in attesa del risultato degli esami.
Ricordiamo che verranno anche analizzate le feci dei due cani, in modo da poter individuare o meno tracce ematiche della piccola Giulia.
Dal momento che in tantissimi sono gli utenti che hanno a cuore le sorti dei due quattro zampe, questo è ciò che è stato deciso. Ricordiamo che Vincenzo Loffredo ha dichiarato di essersi accorto dell’accaduto, verso la mezzanotte, quando ha trovato Giulia riversa, ai piedi del letto, in una pozza ematica, trasportandola in ospedale, seppur invano.
Il referto dell’esame autoptico ritiene che la bimba era già deceduta da circa mezz’ora al momento del suo arrivo in ospedale.Le indagini proseguono senza sosta, per ricostruire cosa è effettivamente accaduto tra le mura domestiche di quell’appartamento nella notte in cui la bambina ha perso la vita. Sarà compito degli inquirenti, vagliando tutto il materiale a disposizione, analizzare i fatti in modo dettagliato, dal momento che Acerra chiede giustizia e verità, per la perdita della sua piccolissima concittadina.