Tragedia di Giulia e il pitbull, non si esclude un’ipotesi alternativa della morte
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La comunità di Acerra è stata recentemente scossa da una tragedia che ha lasciato tutti senza parole: la piccola Giulia Loffredo, di soli 9 mesi, è stata fatalmente aggredita dal pitbull di famiglia. L’incidente è avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 2025, mentre la bambina dormiva nel letto matrimoniale accanto al padre, Vincenzo Loffredo. Secondo le ricostruzioni, Vincenzo si era addormentato accanto alla figlia intorno alle 22:30, mentre la madre era al lavoro nel settore della ristorazione.
Al suo risveglio, l’uomo ha trovato la piccola Giulia in una pozza di sangue, con gravi ferite al volto e alla testa, inflitte dal pitbull di famiglia. In preda al panico, ha immediatamente trasportato la bambina alla clinica “Villa dei Fiori” di Acerra, dove purtroppo i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire le circostanze dell’accaduto. Inizialmente, il padre aveva riferito che l’aggressione era stata opera di un cane randagio.
Giulia Loffredo uccisa dal pitbull, l’ipotesi alternativa
Tuttavia, successivamente, ha ammesso che l’attacco era avvenuto all’interno dell’abitazione e che il responsabile era il pitbull di famiglia. Questa discrepanza nelle dichiarazioni ha sollevato ulteriori interrogativi, spingendo gli inquirenti a disporre accertamenti tossicologici sul padre per escludere eventuali responsabilità legate a uno stato di alterazione. Tuttavia in queste ore sarebbe emersa anche un’ipotesi alternativa. Secondo il Corriere del Mezzogiorno infatti, la bambina “potrebbe essersi rotta il collo durante la caduta dal letto, e il pitbull solo allora potrebbe aver infierito”.
Tuttavia secondo altre fonti Giulia sarebbe arrivata ancora viva in ospedale. Non solo, sembra anche non sarebbero state trovate tracce ematiche sul pitbull, una invece sarebbe stata rinvenuta sul muso dell’altro cane, il meticcio Laika. C’è poi il mistero del sangue ripulito in casa. A renderlo noto è il legale di Loffredo, Luigi Montano: “Non so chi sia stato, il mio assistito era in commissariato per l’interrogatorio, dove è rimasto fino alle 7 del mattino”.
Ancora l’avvocato: “Nell’appartamento sono andati la mamma della piccola, ed altri familiari. Era stato fatto un primo sopralluogo della scientifica e la mamma di Loffredo è svenuta proprio a causa della vista del sangue. Loro hanno riferito al mio assistito che non c’erano sigilli quando sono entrati”. Il pitbull coinvolto nell’incidente è stato affidato al servizio veterinario dell’ASL per valutazioni comportamentali. Alcuni vicini hanno riferito che l’animale aveva mostrato in passato segni di aggressività, descrivendolo come “pericoloso”.