Bimba di 9 mesi sbranata dal pitbull: la confessione dei vicini 

Una storia a dir poco raggelante, quella della bimba sbranata da un pitbull a 9 mesi,  una di quelle che ci lasciano letteralmente senza parole in quanto emergono, di ora in ora, inquietanti aggiornamenti  davvero forti e raccapriccianti.   Come ormai noto, per il decesso della piccola è indagato il padre, Vincenzo Loffredo.

Dall’inchiesta è emerso che nei momenti in cui si consumava  la  fine della minore , lui dormiva, stordito dall’hashish. Mentre  la Procura di Nola indaga sul caso, lui si è difeso, dicendo di non essersi accorto del cane Tyson che ha aggredito la figlioletta, la quale, purtroppo, non ce l’ha fatta a causa delle conseguenze prodotte dall’esemplare sul suo corpicino.

Finora, il  test tossicologico della clinica Villa dei Fiori ha riscontrato la positività dell’uomo all’uso di cannabinoidi.  Ovviamente, prezioso è tutto ciò che, direttamente o indirettamente, ruota attorno alla coppia, in modo da ricostruire, con dovizia di particolari, l’intero quadro che ha portato a questa tremenda quanto prematura scomparsa.

Mentre le indagini proseguono a ritmo serrato,  quello che i vicini hanno dichiarato alla stampa è davvero da brividi e sta rimbalzando di testa in testata, tra lo sconcerto e l’incredulità.

La confessione dei vicini di casa  della bimba sbranata dal pitbull è  un colpo al cuore per tutti noi che stiamo seguendo il caso. 

Una  dinamica ancora da accertare, quella  della bimba sbranata dal pitbull, la scorsa notte, ad Acerra.  Una storia davvero forte, di quelle che lasciano il segno e che scuotono.  Il padre dormiva con lei nel letto matrimoniale perché la moglie era a lavoro.

A causa dello stupefacente, secondo la procura di Nola, non si sarebbe accorto dell’animale che ha colpito la figlioletta di soli nove mesi, deceduta ancora prima di arrivare in ospedale a causa dei segni riportati.

Preziosa sarà per gli inquirenti la ricostruzione resa dai vicini di casa dei genitori della bambina. Secondo loro,  lo stesso pitbull ha tolto la vita ad un cucciolo di cane che, in quel momento, la scorsa estate, si trovava al guinzaglio di una dog sitter.

La gente del posto ha dichiarato ad un quotidiano locale: Aveva già assaggiato il sangue e quindi era diventato molto pericoloso. Ma nessuno ha fatto niente per correre ai ripari».  Pare anche che la  proprietaria  del povero cagnolino deceduto abbia sporto  denuncia ma che  non siano stati presi provvedimenti. In diversi sono coloro che parlano di omertà della zona, come se tutti ritenessero l’esemplare pericoloso ma che facessero finta di non vedere e di non sentire.

Purtroppo,  i vicini hanno aggiunto: “Abbiamo paura”. Le testimonianze  sono molto utili per chi indaga, sebbene allo stato attuale la dinamica  dei fatti sia ancora  incerta. Il prossimo passo  sarà l’autopsia sul corpo della piccola che servirà a fornire ulteriori elementi.

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