Rosa Vespa rompe il silenzio: “Perché l’ho fatto”

Sono state ore di grande apprensione nel pomeriggio di ieri, martedì 21 gennaio, per il rapimento della piccola Sofia Cavoto, nata appena il giorno prima presso la clinica Sacro Cuore di Cosenza. L’allarme è scattato immediatamente, attivando un’operazione investigativa coordinata dal questore Giuseppe Cannizzaro e dal capo della Squadra Mobile Gabriele Presti.

Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, gli investigatori hanno tracciato i movimenti dei sequestratori, individuandoli in Contrada Rocchi, nei pressi dell’Università, a bordo di un’auto in cui si trovava anche la neonata. I responsabili, Rosa Vespa e Aqua Moses, sono stati fermati e posti in custodia cautelare.

Il rapimento è avvenuto intorno alle 18:30, quando Rosa Vespa, fingendosi una puericultrice, è entrata nella stanza della madre di Sofia e, con la scusa di un controllo medico, ha convinto la madre e la nonna della piccola a lasciarle la neonata. Le telecamere hanno ripreso la donna mentre si allontanava con Sofia in braccio, accompagnata da un uomo con un ovetto da neonato.

L’operato delle forze dell’ordine ha permesso di garantire un lieto fine a una vicenda che avrebbe potuto avere esiti nefasti. Le indagini continuano per chiarire i motivi del gesto compiuto dai sequestratori.

Impossibilitata ad avere figli, la 51enne Rosa Vespa ha rapito una neonata di un giorno dalla clinica “Sacro Cuore” di Cosenza. Assieme al marito, Aqua Moses, 43enne senegalese, è finita in manette con l’accusa di sequestro di persona. E’ successo nel tardo pomeriggio di martedì 21 gennaio, quando Vespa si è finta un’operatrice sanitaria per portare via la piccola Sofia.

La neonata è stata ritrovata poche ore dopo, illesa, in un’abitazione di Castrolibero, grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine. La donna aveva inscenato per nove mesi una falsa gravidanza, raccontando ad amici e parenti di aspettare un maschietto. Nel giorno del rapimento, aveva persino organizzato una festa in casa per celebrare la nascita del presunto figlio, con fiocchi e decorazioni azzurre.

Il commissario di Polizia Claudio Sole ha raccontato che, entrando nella casa dei rapitori, hanno trovato un fiocco azzurro e ospiti presenti per festeggiare una presunta nascita. Quando le forze dell’ordine hanno chiesto alla 51enne dove fosse la bambina, la risposta è stata del tutto inattesa.

“La donna non si è opposta. Ha solo indicato la stanza con la culla”, ha detto il commissario. La donna ha indicato una stanza dove si trovava la piccola Sofia, vestita di azzurro in una culla. La casa era addobbata come per celebrare l’arrivo di un maschietto. La donna non si è opposta ed è caduta in un mutismo.

Sono intanto in corso indagini per accertare il coinvolgimento del marito e per verificare segnalazioni di precedenti tentativi di rapimento da parte della donna. Gli inquirenti ritengono che il sequestro della neonata sia stato motivato dall’ossessione di Rosa Vespa per avere un figlio, dopo i numerosi tentativi falliti. “Non posso avere figli“: un desiderio, dunque, che si era rivelato impossibile da realizzare per ragioni fisiche. Da qui il gesto sconsiderato.

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