2025, si torna all’ora legale: quest’anno sarà in una data particolare
E’ una convenzione, peraltro discussa enormente tra favorevoli e contrari. Parliamo dell’ora legale che comporta uno spostamento delle lancette degli orologi di un’ora in avanti per sfruttare al meglio l’irradiazione solare. Dalla prima volta che è stata introdotta in Italia, nel lontano 1916, ad oggi, sono in tanti coloro che hanno avuto da ridire, mentre molti altri l’hanno accettata di buon grado.
Ma andiamo con ordine. Superata la metà del mese di gennaio, manca ormai pochissimo ai fatidici Giorni della Merla, quelli intercorrenti tra fine gennaio e i primi di febbraio, ritenuti, in un connubio di tradizioni, miti e leggende, come i più freddi dell’anno.
Chi non ama l’inverno, è già proiettato verso verso la primavera, quella i cui le giornate si fanno via via più lunghe e il sole fa capolino sulla nostra penisola. Logico che la bella stagione porta con se’ anche l’ora legale e sono già in tanti a chiedersi quando scatterà per il 2025.
Qual è la data da annotare? Quando, chi ha gli orologi manuali, dovrà spostarne le lancette un’ora in avanti? Domande, queste, che meritano delle risposte, proprio per fronteggiare le curiosità degli appassionati lettori.
Quando scatterà l’ora legale quest’anno? Una domanda, questa, che in tantissimi si pongono già da ora, dal momento che il passaggio dall’ora solare a quella legale è una delle convenzioni più controverse della storia. Possiamo già dirvi che c’è una data da annotare, in modo da salvarla in agenda.
Le lancette degli orologi si sposteranno in avanti, la notte tra sabato 29 marzo e domenica 30 marzo, alle 2 di notte, permettendo di godere serate più luminose e pomeriggi più lunghi.
La storia dell’ora legale non è certo liscia come l’olio in quanto, introdotta nel corso della prima guerra mondiale dagli Stati Uniti e in Gran Bretagna in modo da poter risparmiare energia, ha avuto ed ha ancora oggi detrattori e sostenitori anche nel nostro paese, dove è stata introdotta, ripristinata varie volte, sino all’adozione definitiva con la legge 503 del 1965.
Il primo vantaggio dell’ora legale è quello del risparmio energetico. Secondo i dati di Terna, che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, abbiamo risparmiato 10 miliardi di kWh dal 2004 al 2020, pressapoco 1 miliardo e 720 milioni di euro mentre chi ne vorrebbe l’abolizione, mette in luce gli effetti deterrenti sulla salute umana, in primis, a loro dire, l’alterazione del ritmo circadiano.
Sarebbe proprio il ritmo naturale tra sonno e veglia a subire gli effetti peggiori, cagionando negli individui stanchezza, sonnolenza, debolezza, affanno e sbalzi d’umore sono i sintomi principali. Come se ciò non fosse abbastanza, aumenterebbero i sinistri stradali, gli infarti e i gesti estremi, dunque gli effetti dannosi per corpo e mente.