Australian Open, è nato l’anti-Sinner: chi è il 18enne che schianta Rublev e impressiona il mondo

Australian Open, segnatevi la data di oggi, perché siamo pronti a scommettere che segna l’inizio di una carriera straordinaria. Sì, perché per descrivere ciò che ha mostrato in campo un ragazzino di soli 18 anni al debutto in uno slam c’è un solo aggettivo: impressionante. E se n’è accorto il numero 9 del mondo Rublev, che pur giocando una buona partita, a tratti ottima, è stato spazzato via in tre set.

A soli 18 anni, il brasiliano Joao Fonseca ha messo in mostra tutto il suo talento e la sua potenza al debutto nel main draw di uno Slam, vincendo contro Andrey Rublev con un 7-6, 6-3, 7-6 che, pur clamoroso, non riesce a restituire pienamente quello che si è visto in campo. Basti un numero: nei primi due set, il ragazzo ha servito una percentuale di prime palle superiore all’80% (72% alla fine del terzo). E la sua seconda palla di servizio viaggia a una media di 175 all’ora.

Ma non è solo il servizio a caratterizzare Fonseca. Il suo dritto è il più potente di tutto il circuito, sa stare in campo come un veterano e non trema nei momenti difficili. Tutto questo a 18 anni. Poi certo, ci potranno essere momenti difficili, alti e bassi, si sa che il tennis non è una scienza esatta e che molti fattori possono incidere su una carriera. Ma Joao, già nelle dichiarazioni dopo il match, ha mostrato umiltà e voglia di migliorare ulteriormente.

L’eliminazione di una testa di serie dopo avere superato le qualificazioni è un risultato straordinario e testimonia il potenziale incredibile di questo giovane brasiliano, già paragonato ai grandi della Next Gen e, più recentemente, a Jannik Sinner. E credeteci, non è un’esagerazione, anzi: Fonseca, Sinner e Alcaraz potrebbero rinverdire i fasti dei top 3 dopo il ritiro di Federer e Nadal e con Djokovic ormai agli ultimi scampoli di carriera.

Fonseca ha conquistato il suo primo match agli Australian Open con una prestazione praticamente perfetta. Anche se il punteggio può far pensare a un incontro equilibrato, con due set vinti al tie-break, il brasiliano ha dominato per larghi tratti, mostrando una forza devastante, soprattutto nei momenti decisivi.

Servizio potente, colpi da fondo incisivi e una velocità che gli garantirà a un prossimo futuro da top ten, a voler stare molto bassi. A 18 anni non è niente male. La partita contro Rublev ha dimostrato che Fonseca è già pronto a competere con i migliori, grazie al talento e a una impeccabile preparazione fisica e mentale.

Australian Open, è nata una stella

Il giovane talento brasiliano è stato paragonato sin da subito a Sinner, con il quale condivide una grinta e una determinazione che raramente si vedono in un atleta così giovane. Recentemente, Fonseca ha ricevuto anche un consiglio importante proprio da Sinner, che lo ha incoraggiato a non correre troppo, ma a lavorare con costanza e a concentrarsi sul suo sviluppo.

Un suggerimento che Fonseca sembra aver preso a cuore, dimostrando di non essere preoccupato dei paragoni, ma concentrato sulla propria crescita e sul miglioramento continuo. Nonostante il successo, il ragazzo prodigio ha dimostrato grande maturità anche durante l’intervista post-partita.

Non è male come esordio. Mi sono divertito. Vorrei ringraziare davvero questo pubblico incredibile. Ho visto molti brasiliani tifare per me. Ho cercato di chiamare anche il pubblico in questa partita”, ha dichiarato. Fonseca ha anche sottolineato che, come Roger Federer ha sempre detto, “il talento da solo non basta“.

Con queste parole, ha ribadito l’importanza del duro lavoro e dell’impegno costante per raggiungere i propri obiettivi. Dopo questa vittoria clamorosa, Fonseca (che ha vinto le ultime 13 partite disputate) si prepara ad affrontare il nostro Lorenzo Sonego nel secondo turno degli Australian Open. Se continuerà su questa strada, il giovane brasiliano diventerà uno dei dominatori del tennis mondiale. Sinner e Alcaraz sono avvisati.

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