Renzo Arbore stronca De Martino: «È bravo, un bel ragazzo, ma non è il mio erede». La sua risposta spiazza il pubblico
Nel panorama televisivo italiano, Stefano De Martino ha spesso espresso la sua ammirazione per Renzo Arbore, un’icona della televisione che ha rivoluzionato il modo di fare intrattenimento. Nonostante le evidenti influenze, Arbore ha recentemente chiarito la sua posizione riguardo alla possibilità che De Martino possa essere considerato il suo erede.
Durante un collegamento con la trasmissione TvTalk, condotta da Mia Ceran, Arbore ha risposto a una domanda di Bea, la quale ha menzionato il frequente riferimento di De Martino a lui come ispirazione. La domanda è stata diretta: “Lo vede come un suo potenziale erede?” Arbore ha riconosciuto il talento di De Martino, sottolineando il suo approccio sicuro e gentile con il pubblico, ma ha prontamente aggiunto che non lo considera il suo successore.
“Potenziale erede vedo Fiorello”, ha dichiarato Arbore, evidenziando la sua stima nei confronti del noto entertainer. Nonostante ciò, ha elogiato De Martino, descrivendolo come un conduttore competente e educato, capace di gestire il proprio programma con professionalità. “Certo, vedere i pacchi per me è una consolazione, perché vedo un conduttore con le carte in regola”, ha aggiunto Arbore, dimostrando di apprezzare il lavoro di De Martino.
Il commento di Riccardo Bocca, presente in studio, ha sintetizzato la posizione di Arbore: “Traduco, ha risposto di no”. E Arbore ha confermato, affermando che non vede eredi nel suo percorso artistico. Con un tocco di ironia, ha concluso citando un gruppo musicale che considera affine al suo stile: “Forse c’è da aspettarselo da Elio e le storie tese”, suggerendo che la vera eredità artistica risiede nella capacità di sorprendere e innovare.
In definitiva, sebbene Stefano De Martino continui a trarre ispirazione da Renzo Arbore, il maestro della televisione italiana ha chiarito che la sua eredità non è così facilmente trasferibile, lasciando spazio a nuovi talenti e forme di espressione. La stima tra i due rimane indiscutibile, ma il cammino di ciascuno continua a essere unico e distintivo.
