“Ritrovati” Le ricerche hanno prodotto i loro risultati

Le speranze  del rinvenimento  del 42enne Luca Perazzini e del 48enne Cristian Gualdi,  entrambi originari di Santarcangelo di Romagna,  che risultavano  dispersi da giorni sulla cima del Gran Sasso, precisamente nella zona impervia conosciuta come Vallone dell’Inferno,  non si sono mai perse, pur sapendo che il fattore temporale remava contro.

Da domenica 22 dicembre, ad oggi, c’è chi ha continuano a incrociare le dita,  speranzoso in un miracolo,  come è già accaduto, in svariate altre occasioni di cui la cronaca ci ha dato contezza.

Oggi è stato tentato un primo sorvolo dell’area, anche con l’ausilio di un dispositivo Sonar Recco.  impiegato nel febbraio 2021 sul Monte Velino,  per la ricerca di un gruppo di escursionisti dispersi, che riesce a individuare anche  il segnale di un cellulare spento.

Sono passati 5 giorni e con queste temperature rigide, le speranze di trovare Luca e Cristian vivi, secondo parecchi, erano ridotte o inesistenti. Si è sperato che i due potessero aver trovato un anfratto dove ripararsi.

Le ricerche hanno prodotto i loro risultati, e si parla di ritrovamento. 

La scomparsa dei due alpinisti dispersi sul Gran Sasso ha tenuto l’Italia intera in apprensione e, poco fa, è arrivata una notizia  che mai avremmo voluto ricevere, quella che ha posto fine ad ogni speranza. Ma andiamo con ordine, Luca e Cristian, il 22 dicembre pomeriggio, erano usciti per una escursione sulla montagna, scivolando in un canalone. 

Capiamo bene quanto, anche in montagna, gli imprevisti siano una costante e da allora dei due romagnoli non si è più saputo nulla. Le ricerche si sono attivate, immediatamente, con un notevole dispiego di soccorritori, mentre milioni di italiani hanno pregato, in attesa del loro ritrovamento.

Mettendo a repentaglio la loro stessa vita,  gli speleologi hanno cercato in lungo e in largo Luca e Cristian, anche nei posti più impervi , con la speranza che potessero essersi riparati in un anfratto, in una zona di sopravvivenza, l’unica che avrebbe potuto metterli in salvo.

Poco fa, l’agghiacciante notizia che mai avremmo voluto sentire. I corpi senza vita di uno dei due alpinisti romagnoli, scomparsi da domenica scorsa dopo essere scivolati in un canalone sul Gran Sasso, sono stati individuati durante il sorvolo dell’area,  effettuato stamattina,  27 dicembre, dall’elicottero del Cnsas e la conferma è arrivata dai soccorritori.

 Sul posto,  in questi minuti,  sono impegnate le unità cinofile,  I corpi senza vita dei due alpinisti dispersi da domenica 22 dicembre sono stati ritrovati pochi minuti fa. In quota, da questa mattina, stanno operando squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza con il supporto aereo di un’eliambulanza della Regione Abruzzo con a bordo dei tecnici del Soccorso Alpino e di un elicottero dei Vigili del Fuoco.

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