Padre Pio, la tremenda notizia da San Giovanni Rotondo
Padre Pio da Pietrelcina, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, confessore eccezionale, forgiatore di anime, è uno dei santi più venerati di tutti i tempi e la sua storia continua ad appassionare e raccogliere fedeli provenienti da ogni angolo del globo che pregano affinché lui interceda, in modo che, grazie al suo aiuto, possano compiersi miracoli, risolvendo gravi problemi di salute e familiari.
Padre Pio è nato il 25 maggio del 1887 a Pietrelcina, in provincia di Benevento, da Grazio Forgione e Maria Giuseppa De Nunzio, piccoli proprietari terrieri, fu battezzato col nome di Francesco. Un’educazione fortemente religiosa, quella ricevuta in parrocchia e in famiglia, dato che, a soli 10 anni, espresse il desiderio di farsi frate, venendo ordinato sacerdote nel duomo di Benevento il 10 agosto del 1910.
San Pio ci ha insegnato i veri valori, quelli dell’umiltà, dell’altruismo, dalla nobiltà d’animo e non di stirpe, facendoci riflettere su quel che conta per davvero nella vita. Non certo le cose materiali ma quello che un uomo ha dentro ed è capace di donare all’altro senza pretendere nulla. Ecco perché è così invocato, amato, pregato, in tutto il mondo.
Il 25 febbraio del 2002 il Concistoro, con il riconoscimento di un altro miracolo, decretò la canonizzazione di Padre Pio che ebbe luogo il 16 giugno dello stesso anno e da allora in poi, ancora di più, il numero dei fedeli è cresciuto a macchia d’olio.
Da San Giovanni Rotondo è arrivata una tremenda notizia riguardante proprio Padre Pio che ha sconvolto i fedeli di tutto il mondo.
Padre Pio, dalla primavera del 1918, non si è più mosso da San Giovanni Rotondo. Il Santo, in circa due anni, ebbe piaghe alle mani, ai piedi al costato, proprio come Gesù. Un dono mistico, quello ricevuto da Padre Pio, legato alla sua immensa spiritualità, ma anche carico di profonda sofferenza fisica, per via delle perdite ematiche che gli provocavano dolore.
Anche se Padre Pio non diceva nulla e cercava di nascondere i segni delle mani attraverso le maniche larghe della tonaca, alla fine dovette rivelare cosa gli accadeva anche ai confratelli, non potendosi tenere dentro un segreto così forte e in brevissimo tempo, la voce di quanto gli accade, si diffuse, non solo a San Giovanni Rotondo, ma in tutto il Gargano, raggiungendo e superando i confini nazionali, indice di quanto sia stato, da allora in poi, sempre più venerato al punto che è considerato, oggigiorno, come uno dei santi più invocati di tutti i tempi.
La storia ci insegna che, man mano che la popolarità del Santo cresceva, le folle che accorrevano a San Giovanni Rotondo diventavano sempre più numerose, al punto che il convento veniva preso d’assedio, pur di poter interagire col frate. Si dovette, a quel punto, ricorrere alle forze dell’ordine per mantenere uno stato di tranquillità ma oramai alla storia di Padre Pio si sono interessati medici, su richiesta, dapprima, degli immediati superiori di Padre Pio, poi della Santa Sede.
Oggi i tempi sono cambiati, complice la crisi economica in corso, legata prima alle diverse ondate pandemiche del Covid, poi a quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina. Il mondo intero arranca e questo ha inevitabili ripercussioni anche sotto l’aspetto della fede, dal momento che quelle 10 milioni di persone all’anno che si recavano in pellegrinaggio al Santuario di San Giovanni Rotondo non ci sono più.
“Si vive nel rimpianto dei tempi d’oro, anche nella chiesa sotterranea che pure è rivestita d’oro vero, e i fedeli (per lo più donne, per lo più polacche), appoggiano le mani sulla teca dove c’è il corpo del santo. Una grazia, una speranza, il miracolo, questo si chiede a padre Pio, il teschio coperto da una maschera di silicone, le mani nere e raggrinzite che tutti vogliono fotografare”. Questo è quello che si legge in un articolo di Repubblica, peraltro davvero molto interessante, in cui viene evidenziato, comunque, il risvolto della medaglia... un invito a vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, dal momento che “in pochi si vive meglio l’intimità della spiritualità”.